30 luglio 2012

Dissidenti a Cuba: i due sopravvissuti dichiarano che nessuno li seguiva né che l'incidente sia stato provocato


Carramero e Modig, i due sopravvissuti all’incidente che ha causato il decesso di Payà e Cepero, hanno ufficialmente dichiarato che nessun veicolo li stava seguendo e che nessuno ha provocato l’incidente facendoli uscire di strada, l’unico responsabile è Carramero, il conducente che per eccesso di velocità ha perso il controllo del veicolo.

Modig ha inoltre affermato che gli unici messaggi inviati con il suo cellulare volevano tranquillizzare i suoi cari in Svezia sul suo stato di salute e non accennavano al fatto che fossero stati seguiti e urtati da qualcuno. 
Lo svedese ha ammesso che il suo viaggio a Cuba era mirato ad aiutare anche economicamente la figlia di Payà in un progetto per organizzare un movimento giovanile del MLC e per appoggiare lo stesso Payà nei suoi spostamenti all’interno dell’isola.
Inoltre sempre Modig prima del viaggio a Cuba si è recato in Georgia negli Usa incontrandosi con militanti dell’Istituto Repubblicano Internazionale e dell'Istituto Nazionale Democratico, considerati dal governo cubano finanziatori dei movimenti dissidenti sull’isola.

Carramero chiede più attenzione ai media internazionali verso la sua situazione penale, desidera che ci si concentri su una sua rapida estradizione in Spagna più che utilizzare l’incidente con fini politici.
Lo spagnolo rischia da 1 a 10 anni di carcere per aver causato un incidente automobilistico dove sono morte due persone.
Anche Modig rischia grosso, con le sue affermazioni potrebbe essere accusato di attività sovversive, soprattutto perché è entrato a Cuba con visto turistico quando il suo scopo era di contattare e di aiutare economicamente gruppi oppositori al regime.
Come insegna il precedente di Alan Gross sono accuse molto dure che possono portare ad una pesante condanna penale.

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