Continuo l’analisi storica della conquista finanziaria dell’Europa (del blocco occidentale) e della crisi globale che ne consegue. Nella prima parte ho descritto come le elite eredi degli sconfitti poteri feudali europei si sono riorganizzate per pianificare minuziosamente la riconquista finanziaria della loro egemonia economica e quindi sociale dell’Europa. Riassumendo, il loro obiettivo era cancellare la sovranità economica degli Stati eliminando la moneta legale indipendente dei singoli Stati, distruggendo così le conquiste sociali dei cittadini per diminuire il loro benessere economico, limitando le leggi nazionali a favore di un disegno sovranazionale. Il principale strumento utilizzato fu l’invenzione del “debito pubblico”, che fino a quando aveva uno scopo legato all’emissione di moneta sovrana nazionale non era “negativo”, ma bensì il suo carattere era di sviluppare l’economia interna, incrementare la produttività e arricchire le garanzie sociali di tutti per il bene di tutti. Stampando moneta e controllando l’inflazione si poteva creare un “deficit positivo”. Lo Stato era indebitato con se stesso, quindi con nessuno.
L’analisi che espongo di seguito è liberamente tratta dal programma di ME-MMT (Mosler Economics-Modern Money Theory) e dal libro di Paolo Barnard “Il più grande crimine”.
IL CONTROLLO DELLE MASSE
Le idee per trovare la soluzione al problema vennero da cinque uomini: Walter Lippmann, Edward Berneys, intellettuali americani; Robert Schuman, Jean Monet, Francois Perroux, politici ed economisti francesi. Agendo indipendentemente, divisi dall’oceano, partorirono le idee per ribaltare il cammino verso un’equità sociale ed economica a favore dei cittadini sovrani. Ricordiamo che lo scopo era di abbattere il “Tridente”: 1. Sovranità degli Stati, 2. Determinazione dei cittadini nel legittimarli, 3. Leggi promulgate dal popolo. Le masse popolari erano il loro ostacolo principale. Il Neoliberismo nacque proprio nel 1938 con lo scopo di riscattare il potere dei liberisti economici oscurato dal progresso del “Tridente”.
LA CULTURA DELLA VISIBILITA’
ELIMINARE GLI STATI E LE LEGGI
Il fautore della definitiva attuazione del piano per privare gli Stati della sovranità monetaria fu Francois Perroux, Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista. Perroux pianificò dettagliatamente la creazione dell’Euro e della BCE già nel 1943. Lo scopo non fu quello divulgato decenni dopo dai media e dai politici, cioé quello di creare una moneta forte per contrastare l’egemonia del dollaro, ma diametralmente opposto: voler creare una moneta comune per togliere il potere dei singoli Stati di stampare una propria moneta sovrana e distruggere così la loro ragion d’essere, cioé la possibilità di gestire in modo autonomo l’economia interna del paese. Una frase detta da uno dei padri fondatori dell’euro, Jacques Attali, basta per chiarire in modo inequivocabile lo scopo reale della creazione dell’euro: “E cosa credeva la plebaglia europea, che l’Euro fosse stato fatto per la loro felicità?” Consideriamo che la messa in atto di questa frode criminale il 1° Gennaio 2002 nei 17 Stati più ricchi d’Europa, fu affiancata dalla creazione di strumenti ed entità sovranazionali che hanno lo scopo di imporre leggi, regole e quindi ricattare gli Stati e i loro Parlamenti e sistemi giudiziari, col potere di scavalcare addirittura le Costituzioni nazionali (diventata realtà con l’Unione Europea, il Trattato di Lisbona, L’Organizzazione Mondiale del Commercio). Diventa ora chiaro come il piano iniziale delle elite fu portato a termine, il disegno imperialista nato 40 anni fa raggiunge il suo scopo: il “Tridente” è definitivamente distrutto: le masse popolari sono anestetizzate, gli Stati e Leggi sono annientati, la dittatura capitalista, liberista e finanziaria ha vinto.
fine seconda parte
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