07 agosto 2012

Cuba e USA: le ambiguità dell'embargo, quanto dipende Cuba dagli USA?


Cosa potrebbe succedere se improvvisamente gli USA applicassero un embargo totale verso Cuba? Cioè se proibissero l’invio di denaro, pacchi, articoli vari e alimenti, sospendessero tutti i viaggi verso l’isola e l’esportazione di prodotti agricoli e di allevamento di bestiame dagli Stati Uniti?

Causerebbe un disastro economico impensabile, con conseguenze che si possono riassumere così:

1. Cuba non riceverebbe più i 2.500 milioni di dollari in pacchi che commercianti e agenzie inviano annualmente dagli USA tramite i famigliari e “las mulas” e che consistono in abbigliamento, scarpe, pezzi di ricambio per auto e moto, televisori, dvd, ferramenta, equipaggiamenti elettrici, computer, profumi e articoli estetici, etc. Articoli che oggi, nonostante le alte imposte, si possono trovare a Cuba grazie agli esercizi  commerciali privati che sono la unica fonte di approvvigionamento alternativo ai mercati statali, visto l’inesistenza di magazzini all’ingrosso che il governo continua a negare.

2. Non entrerebbero i 2.500 milioni di dollari in contanti che i cubani residenti all’estero inviano o spendono durante i viaggi sull’isola (nel 2011 sono stati 400.000).

3. Il governo perderebbe le alte tasse imposte per l’emissione o il rinnovo dei passaporti ai cubani residenti negli USA, il costo di un passaporto è di $400, la sua proroga fino a sei anni di $720, oltre al costo per i permessi di viaggio a Cuba e passaggi aerei onerosi. Terminerebbero le entrate delle tasse per i bagagli al seguito, il noleggio di automobili e taxi, le feste e i banchetti organizzati in hotel e ristoranti.

Collateralmente scomparirebbe la distribuzione di alimenti che Cuba compra dagli USA, che è attualmente il principale importatore alimentare sull’isola, dal 2011 Cuba ha comprato circa 4.000 milioni di dollari in alimenti, principalmente polli congelati, carne, mais e soia. L’acquisto di questi generi dagli USA risulta più economico visto la vicinanza tra i due paesi.
Sicuramente gli Usa sono i maggiori esportatori di moneta forte e fonte primaria di merce non statale, così come di medicine e articoli di consumo generale per la popolazione comune.

Anche il turismo non risulta essere la fonte principale di moneta forte sull’isola, perché il 35% del denaro che entra viene pagato per l’importazione di generi che servono al mantenimento dell’industria turistica.
Secondo la Oficina Nacional de Estadistica (ONE) nel 2011 il turismo ha prodotto 1.738 milioni di dollari lordi, tolto il 35% del costo dell’industria turistica restano 1.129 milioni netti. Comparati con i 5.000 che entrano grazie alla spedizione di pacchi e al denaro contante inviato o speso dai cubani residenti negli USA, l’entrata del turismo e quasi 5 volte inferiore.

Ufficialmente il governo afferma che prima del ’59 Cuba aveva una forte dipendenza dagli USA, oggi la situazione non è molto diversa, visto che riceve più denaro contante di quanto ne ottenga con il totale delle esportazioni dall’isola.

In conclusione è urgente un dialogo “ufficiale” tra i due paesi che possa regolamentare rapporti commerciali già esistenti e  che ponga fine alla demagogia che incolpa l’embargo USA di ogni problema economico che Cuba soffre da decenni. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

finalmente su questo blog leggo la verità su cuba.