23 agosto 2008

Vivere a Cuba: sopravvivere!

di Leonel Alberto Pérez Belette da Conexion Cubana

Per qualsiasi cittadino cubano, soprattutto se si tratta di un genitore, la più grande sfida da affrontare è arrivare vivo e vegeto a fine giornata.
Julio e sua moglie sono andati in un negozio che vende prodotti in moneta convertibile (CUC), perché stanno aspettando la nascita di un figlio e hanno la necessità di creare le condizioni minime per il nuovo arrivato. Così hanno scoperto che i prezzi sono aumentati, nonostante che la merce sia vecchia e malandata. Un materasso matrimoniale della peggiori qualità costa più di 200 CUC, l'equivalente di 240 dollari USA, un semplice ventilatore più di 60 CUC, un miscelatore oltre 75 CUC, una carrozzina più di 80 CUC e una culla più di 100. Lo choc è aumentato, quando, delusi, hanno fatto ricorso a quei negozi che vendono la merce in moneta nazionale scoprendo così che i prezzi sono simili.


Presso i punti vendita sovvenzionati dallo Stato, abilitato ad aiutare le famiglie più bisognose attraverso prezzi agevolati, è scomparsa quasi tutti la merce. Vi sono solo scaffali vuoti e molta burocrazia.

In un paese in cui il salario mensile medio è poco più di 15 dollari (1 CUC equivale a 25 pesos cubani), il prezzo di un paniere modesto potrebbe causare un attacco di cuore o un aborto prematuro alla futura madre.
E non si tratta solo degli articoli per il bambino. Gli anziani lamentano che i prezzi dei prodotti di prima necessità nel paniere alimentare e nel mercato agricolo. Un avocado costa tra i 10 e i 15 pesos; 1 libbra di carne di maiale è superiore a 30.

L'olio e altri alimenti, che sono venduti solo nei negozi in valuta pesante (CUC), sono praticamente irraggiungibili per la maggior parte della gente, che deve limitare la propria dieta alimentare a quei prodotti sovvenzionati dallo Stato attraverso la razione assegnata al “libretto” personale, che concede alcuni alimenti basici (riso, maiale, uova, pollo, e poco altro) e che sono appena sufficienti a mangiare, male, per una settimana.

Il mercato informale (nero), è una terza alternativa, anche se si possono comprare prodotti difficili da trovare nel paese, come le carni bovine, è sempre estremamente costoso.

Le vacanze scolastiche peggiorano la situazione, a causa dell'aumento della domanda (perché i figli non mangiano a scuola, ma a casa, quindi aumentano le esigenze di una famiglia, e con essa i prezzi). Le fiere popolari organizzate dal governo, in parte aiutano questa situazione, ma sono ben lungi dall'essere una soluzione.

Luis, un signore al quale si è rotta la toilette della sua casa, ha confessato la sua frustrazione. I servizi igienici meno costosi, con accessori, il cemento e la mano d‘opera, arrivano a costare più di 250 CUC, ossia un anno di stipendio.

I leader del paese non soffrono di questi problemi; le loro esigenze di consumo sono coperte da speciali agenzie, e quando hanno bisogno di riparazioni alle loro case ci sono brigate di lavoratori qualificati pronti a fornire la mano d’opera necessaria. Passano le vacanze in alberghi di lusso e possono addirittura viaggiare all'estero per poi tornare in patria con tutto quello che gli serve, acquistato in paesi dove è possibile trovare quei prodotti introvabili a Cuba. Tutti queste comodità sono pagate con fondi pubblici.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Roberto,

Mille grazie per tutto quello che lei fa per Cuba e per presentare la vera realita di questa isola al mondo.

Cambio :) Melek

"Para liquidar a las naciones […] lo primero que se hace es quitarles la memoria. Se destruyen sus libros, su cultura, su historia, Y luego viene alguien y les escribe otros libros, les da otra cultura y les inventa otra historia. Entonces la nación comienza lentamente a olvidar lo que es y lo que ha sido. Y el mundo circundante lo olvida mucho antes". ~ Milan Kundera