Zucchero, una delle figure più importanti della musica pop-rock italiana negli ultimi tre decenni, ha confermato la sua presenza all'Havana l'8 dicembre per esibirsi in un concerto all'aperto nel parco del complesso Scuole d'arte Cubanacan, ovest della capitale cubana. Emozionato dall'idea di condividere almeno due ore di musica con i giovani dell'isola e tastare il polso di una realtà che in più di un'occasione ha espresso la sua solidarietà, Zucchero arriva il prossimo fine settimana all'Avana.
Nell'organizzazione del mega-show sarà la concezione dello spettacolo e il grande impegno che hanno coinvolto il Ministero della Cultura, l'Istituto Cubano della Musica, l'Università delle Arti, l'ambasciata italiana a L'Avana, la Asociación Hermanos Saiz, parte delle imprese italiane imprenditoriali sull'isola e soprattutto l'associazione Culturale ricreativa (ARCI), che ha una lunga collaborazione e intenso con le istituzioni culturali cubane.
Con 19 album al suo attivo, e duetti celebri occasionali con Luciano Pavarotti, Tom Jones, Brian May, e Swing Joh Lee Hooker, Zucchero è considerato come il rappresentante di una maggiore integrazione del pop / rock d'Italia nei circuiti internazionali. Da nostre personali informazioni, l'artista cubano David Blanco canterà in duo con Zucchero la canzone Mamma. che dire una grandissima occasione da non perdere (per chi è a Cuba...)
Zucchero, che ama la filologia dello stile e i particolari intonati (compreso se stesso), si è trasformato con taglio di capelli e di baffi, con sigarone e giacca militare, in epigono di un Che pop, e felice come un bambino per la nuova avventura che allarga verso sud gli orizzonti delle sue ispirazioni musicali, fra tex mex e ritmi cubani e latini, ha messo pure in piedi un gigantesco progetto per un concerto l’8 dicembre prossimo nel parco dell’Istituto Superiore dell’Arte dell’Havana, destinato ad andare in differita in una tv italiana per Natale.
A tavola alla Bodeguita del Medio in copia milanese, ha raccontato che questo sogno dura da ben 22 anni: «Era cominciato subito dopo il concerto al Cremlino, si ricorda? Allora dissi: “La prossima volta lo faccio a Cuba”. E debbo farlo ora, prima che Cuba diventi un’altra cosa». Già, in altri tempi erano due santuari di una ideologia, Mosca e L’Havana. Oggi c’è Putin di qua, e di là l’ombra pallida di Fidel e le bellissime macerie della città che i filmati di Zucchero mostrano.
Non resta che cantarci sopra. «Oggi organizzare un concerto simile è pazzesco - spiega Zucchero - bisogna portare tutto, palco luci scenografia, i costi sono altissimi. Dal 23 comincio le prove, con i miei e 20 musicisti cubani. Ci saranno ospiti, si parla di Omara Portuondo e Los Van Van». Sbiadisce il ricordo di Buena Vista, si fa avanti lui, che ci tiene a ricordare di aver venduto nel mondo 850 mila copie di Chocabeck: «Sono lievitate Germania, Austria, Olanda. E il disco più venduto, fatevelo dire dalla Universal, resta Oro incenso e birra, 1.840 mila copie solo in Italia». Bene, si vada avanti ora con la Sesion Cubana: «Non volevo un disco proprio cubano perché rischi il nightclub alla Bongusto, volevo anche dobro, slide,e infatti ci son due musicisti di L.A.». Il risultato è che si ripassano, sontuosamente contaminate, Baila, Un Kilo, Cuba Libre, Così Celeste. Con una rivisitazione di Guantanamera; una intensa, elegante Ave Maria no Morro con il brasiliano Djavan; classici danzerecci come Nena. Gli inediti: Love is All Around scritta con Panella e la malinconica Sabor a ti (e bravo Zucchero, che cambia i colori).
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