Roma, 14 Novembre |
Giorni fa ho condannato l’episodio di repressione della
polizia cubana che ha portato in carcere alcuni dissidenti pacifici tra i quali
Yoani Sanchez. La maggior parte sono stati rilasciati dopo poche ore, ma uno in
particolare, il giornalista indipendente Antonio G. Rodiles è stato arrestato
con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e rischia fino a 1 anno di
carcere.
Ieri in molte città europee si sono svolte manifestazioni
pacifiche di studenti per protestare contro le restrizioni sociali che si stanno attuando
con prepotenza in tutti i paesi europei. La reazione delle forze dell’ordine è
stata violenta e sanguinaria.
Con questo voglio ribadire la mia imparzialità e coerenza
nel condannare sempre con fermezza ogni forma di repressione delle autorità verso
chi manifesta pacificamente le proprie idee. Ma quando questo accade nel mondo “DEMOCRATICO”
e “CIVILE” europeo, causa ancor più sdegno e inquietudine. Soprattutto la ceca
brutalità con la quale i giovanissimi studenti sono stati caricati e picchiati
dalla polizia, fa sembrare il comportamento dei poliziotti cubani più
rispettoso e tollerante.
Ovviamente non giustifico la decisione di accusare un
giornalista di un reato così grave da prevedere il carcere, ma considero indegno
che la commisione dei Dirittti Umani classifichi come “prigioniero politico” Rodiles, che la comunità internazionale sollevi accuse e condanne verso il “dittatore”,
il “despota”, ma che non accenni minimamente all'assurda recrudescenza delle
forze “dell’ordine” verso le migliaia di persone che stanno manifestando in
Europa contro le prepotenza dei governi-fantoccio schiavi della Commissione
Europea e dell’elite finanziaria globale, che sta portando alla miseria centinaia
di migliaia di cittadini “liberi e sovrani”, cancellando di fatto le garanzie
sociali dei popoli e spianando la strada all’autorità solenne di un feudale
governo sovranazionale.
Nessun commento:
Posta un commento