15 luglio 2012

Vivere a Cuba: i bambini, la sicurezza di Cuba


Si può affermare senza ombra di dubbio che Cuba sia il paese più sicuro del centro-sud america, probabilmente è il paese più sicuro al mondo.
Certo anche qui avvengono crimini, ma per lo più sono di basso livello, il furto di una borsa, di alcune parti di una autovettura o magari lo scippo di una catenina. Nulla comparato alla violenza in Mexico, Venezuela, Brasile o negli stessi USA o Europa.

Come sempre i media ufficiali nascondono anche questi episodi minori di criminalità, ma “radio bemba” cioè la comunicazione persona per persona tra i cittadini comuni, permette che una notizia di cronaca impieghi pochissimo tempo per fare il giro dell’isola, certo magari subisce alcune deformazioni, ma è molto più efficace di qualunque mezzo mediatico.

Sta di fatto che vivendo a Cuba si percepisce la sicurezza personale, è sufficiente girare di notte anche tra i quartieri più malfamati per constatare che raramente può accadere un episodio spiacevole o violento.
Prima del '59 l’isola non era così pacifica, al punto che i gangster si muovevano così liberamente, che il governo Batista incluse alcuni di loro tra le forze di polizia dell’epoca. Inoltre la presenza mafiosa dei gruppi nord-americani la facevano da padroni come a Chicago o New York.

Dopo la rivoluzione a Cuba si sviluppò un sistema di controllo basato sull’infiltrazione di membri della sicurezza di Stato tra i gruppi criminali,che permise di smantellarli uno ad uno.
Alla fine degli anni '90 anche sull’isola iniziò a diffondersi il traffico di droga, ma quando raggiunse un livello preoccupante i CDR (presenti in ogni quartiere di ogni città) permisero lo smantellamento delle reti di traffico ad ogni livello.

Ma la componente più importante per contenere il livello di violenza sociale è la cura che si ha dei bambini.
A Cuba non esistono bimbi che vivono nelle strade, questo spiega il perché non esistano bambini sicari, trafficanti, abusati sessualmente e che si cibano di spazzatura o inalano colla.
Sono proprio i bimbi abbandonati a loro stessi per le strade il maggior incubatore della violenza più crudele.

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