07 luglio 2012

Internet e Cuba: la collina da espugnare


Se gli americani credono che internet sarà il buco che farà affondare la nave comunista, perché continuano a bloccarlo sempre di più? Se i cubani credono che il cambio sia la via per rompere il blocco mediatico, perché non iniziano ad utilizzare il cavo sottomarino?

Internet sembra essere la collina che tutti vogliono espugnare, la posizione da conquistare.
Chi attacca il governo cubano continua a incolparlo a causa delle limitazioni per l’accesso alla rete.
L’opinione ufficiale dell’uso di internet è legata ad un utilizzo per ragioni scientifiche, tecnologiche, mediatiche e di qualunque altro interesse professionale, perché con l’accesso satellitare, unico disponibile a Cuba a causa dell’assenza di una fibra ottica attiva, limita la banda e le prestazioni sono molto scarse.

Sicuramente per molti funzionari è meglio non parlare di internet a causa delle infinite regolamentazioni che lo limitano. Violare qualcuna di queste gli può costare il posto.
In quelle istituzioni dove si può accedere a full-internet, le persone lo usano per comunicare con la famiglia all’estero, scaricare l’ultimo episodio della telenovela o curiosare nei pettegolezzi del Miami Herald.

Altra evidente contraddizione del governo cubano è la recente censura ad una intera facoltà dell’Havana, dove gli studenti usavano internet per collegarsi a Facebook, mentre da un altro lato vengono organizzati convegni per l’utilizzo delle reti sociali e dello sviluppo dei blog sull’isola.
Per il governo è altrettanto controproducente mantenere limitato l’uso della rete ai cittadini comuni, perché le istituzioni americane a causa dell’embargo limitano a loro volta l’uso di internet a Cuba, escluso per quei cittadini cubani che contestano il governo, ai quali viene data la possibilità di accesso tramite istituzioni filo-americane dove l’uso di internet è garantito, oppure finanziando le comunicazioni con cellulari dall’isola ai cyber-dissidenti.

Sulle strade dell’Havana le gente mormora che presto internet sarà aperto a tutti, ma ad un prezzo così alto che solo pochi potranno permetterselo.
La logica degli amministratori è che grazie al guadagno sulle concessioni per l’uso di internet potranno favorire con agevolazioni gli usuari meno facoltosi. Di sicuro il costo dell’ideologia socialista è molto alto, se confermato l’ventuale costo di 60 CUC al mese per accedere alla rete, quasi nessuno potrà sostenerlo, se non con aiuti dall’estero, considerando che equivarrebbe a 3 mesi di un salario medio.
Anche con i cellulari però si verificò la stessa cosa. Inizialmente il loro costo, così come le tariffe per chiamare, era così alto da limitarne l’uso, oggi la situazione è cambiata,è  un po’ più accessibile, anche se ancora proibitiva per molti.

Tutto questo genera tensione tra chi sostiene il governo cubano e chi lo vorrebbe abbattere. Se guardiamo i passati cinquanta anni di resistenza nei confronti di Washington, la spunterà sicuramente il governo.
La condizione è che le istituzioni cubane siano disposte a muovere le loro pedine per allinearsi con i tempi moderni, correndo il rischio di aprire la porta al mondo di internet. 

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