Se gli americani credono
che internet sarà il buco che farà affondare la nave comunista, perché continuano
a bloccarlo sempre di più? Se i cubani credono che il cambio sia la via per
rompere il blocco mediatico, perché non iniziano ad utilizzare il cavo sottomarino?
Internet sembra essere la
collina che tutti vogliono espugnare, la posizione da conquistare.
Chi attacca il governo
cubano continua a incolparlo a causa delle limitazioni per l’accesso alla rete.
L’opinione ufficiale dell’uso
di internet è legata ad un utilizzo per ragioni scientifiche, tecnologiche,
mediatiche e di qualunque altro interesse professionale, perché con l’accesso
satellitare, unico disponibile a Cuba a causa dell’assenza di una fibra ottica
attiva, limita la banda e le prestazioni sono molto scarse.
Sicuramente per molti
funzionari è meglio non parlare di internet a causa delle infinite
regolamentazioni che lo limitano. Violare qualcuna di queste gli può costare il
posto.
In quelle istituzioni
dove si può accedere a full-internet, le persone lo usano per comunicare con la
famiglia all’estero, scaricare l’ultimo episodio della telenovela o curiosare
nei pettegolezzi del Miami Herald.
Altra evidente
contraddizione del governo cubano è la recente censura ad una intera facoltà
dell’Havana, dove gli studenti usavano internet per collegarsi a Facebook,
mentre da un altro lato vengono organizzati convegni per l’utilizzo delle reti
sociali e dello sviluppo dei blog sull’isola.
Per il governo è
altrettanto controproducente mantenere limitato l’uso della rete ai cittadini
comuni, perché le istituzioni americane a causa dell’embargo limitano a loro
volta l’uso di internet a Cuba, escluso per quei cittadini cubani che
contestano il governo, ai quali viene data la possibilità di accesso tramite
istituzioni filo-americane dove l’uso di internet è garantito, oppure
finanziando le comunicazioni con cellulari dall’isola ai cyber-dissidenti.
Sulle strade dell’Havana
le gente mormora che presto internet sarà aperto a tutti, ma ad un prezzo così
alto che solo pochi potranno permetterselo.
La logica degli
amministratori è che grazie al guadagno sulle concessioni per l’uso di internet
potranno favorire con agevolazioni gli usuari meno facoltosi. Di sicuro il
costo dell’ideologia socialista è molto alto, se confermato l’ventuale costo di
60 CUC al mese per accedere alla rete, quasi nessuno potrà sostenerlo, se non
con aiuti dall’estero, considerando che equivarrebbe a 3 mesi di un salario medio.
Anche con i cellulari
però si verificò la stessa cosa. Inizialmente il loro costo, così come le
tariffe per chiamare, era così alto da limitarne l’uso, oggi la situazione è
cambiata,è un po’ più accessibile, anche
se ancora proibitiva per molti.
Tutto questo genera tensione
tra chi sostiene il governo cubano e chi lo vorrebbe abbattere. Se guardiamo i
passati cinquanta anni di resistenza nei confronti di Washington, la spunterà
sicuramente il governo.
La condizione è che le istituzioni
cubane siano disposte a muovere le loro pedine per allinearsi con i tempi
moderni, correndo il rischio di aprire la porta al mondo di internet.
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