19 marzo 2011

Riflessioni su Cuba: si aggrava la posizione di Luis Posada Carriles, autore della bomba che uccise l'italiano Fabio Di Celmo nel 1997

Il 4 Settembre 1997 una bomba esplose all'hotel Copacabana dell'Havana, sul lungomare del Miramar. L'esplosione, anche se di piccola entità, uccise un imprenditore italiano Fabio di Celmo, di 32 anni.
Nello stesso giorno altre due bombe esplosero in altri hotel della zona, senza causare vittime.


Fabio Di Celmo (nella foto) si trovava al bar dell'Hotel Copacabana, quando e' esplosa una bomba nascosta proprio all'ingresso. L'italiano ha avuto la gola squarciata e la corsa all'ospedale Ciragarcia, riservato agli stranieri, e' stata inutile. Di Celmo e' morto dissanguato. L'esplosione non e' stata particolarmente violenta: ha danneggiato il bancone del bar, rovesciato dei tavolini e mandato in frantumi le vetrate che danno sulla grande piscina d'acqua salata. Sarebbero state proprio le schegge dei vetri a ferire a morte Di Celmo. L'uomo, in questo viaggio accompagnato dal padre, era sull'isola per affari.

L'autore materiale dell'attentato, Ernesto Cruz Leon (nella foto), salvadoregno, era stato condannato a morte nel 1999, dopo due anni dalla sua cattura avvenuta il 4 settembre 1997. Reo confesso di tale crimine, Ernesto Cruz, operò su ordine del terrorista anticastrista Luis Posada Carriles, che vive tutt’ora a Miami, e per la Fundación Nacional Cubano Americana (FNCA), principali artefici e finanziatori della rete terroristica nata per rovesciare il governo cubano.


Durante il processo che avvenne nel 1997 il salvadoregno confessò che a contattarlo direttamente per compiere tale atto, fu il suo connazionale Francisco Chávez Abarca (nella foto), braccio destro di Luis Posada Carrilles.
Dopo una lunga latitanza Abarca, è ora detenuto nelle carceri de la Habana.

La condanna a morte di Cruz Leon è stata covertita in 30 anni di carcere. Il presidente cubano Raul Castro, il 28 aprile 2008 in un discorso trasmesso dalla televisione cubana e rivolto al Comitato Centrale del Partito Comunista rese pubblica tale decisione affermando che “Il Consiglio di Stato ha deciso di commutare le condanne a morte di un gruppo di prigionieri […] non si tratta di una decisione dovuta a pressioni esterne, ma di un atto sovrano in linea con la condotta etica ed umanitaria che dall’inizio ha caratterizzato la rivoluzione cubana”.

Nel periodo tra l'aprile 1994 e il settembre 1997 si contano più di trenta piani terroristici progettati a Miami contro Cuba, tra cui più di 15 con l'utilizzo dell'esplosivo C-4, organizzati dalla Fondazione nazionale cubano americana e da altri gruppi controrivoluzionari, come Alpha 66, il Pund e il gruppo di Orlando Bosch responsabile del crimine alle Barbados.

Il processo a Luis Posada Carriles (nella foto), che ha rivendicato la sua responsabilità ideologica e organizzativa negli attentati, incluso quello che uccise Di Celmo ed un'altro all'aereo della Cubana de Aviacion alle Barbados che causò 73 vittime oltre a decine di altri atti terroristici per attentare alla vita di Fidel Castro, si sta tenendo a El Paso, Texas.

Recentemente la posizione di Posada si è aggravata con la testimonianza della giornalista Ann Louise Bardach che intervistò Luis Posada Carriles nel giugno del 1998 ad Aruba. La giornalista registrò gran parte dell’intervista e per ordine del tribunale ha dovuto compartirla con i procuratori. Il botta e risposta tra Bardach e Posada Carriles è compromettente. Posada ammette che una delle sue bombe uccise Di Celmo, il quale aveva avuto la sfortuna di essere vicino alla bomba nel momento meno opportuno.

Utilizzando la logica perversa degli assassini, Posada disse alla giornalista circa l’uccisione di Fabio Di Celmo . "Non è successo niente, ma si recise la giugulare". Successivamente Posada Carriles segnalò alla Bardach che non aveva alcun rimorso per la morte di Fabio Di Celmo. "Io dormo come un bambino" disse, ed è proprio quello che ha fatto costantemente durante questo processo a El Paso.

2 commenti:

nino ha detto...

Il processo non è per gli attentati, ma soltanto per reati minori, quali entrata illegale negli usa e mendacio.
Quindi se verrà ritenuto colpevole, sarà semplicemente condannato a qualche anno di carcere.

Roberto Ferranti ha detto...

dal processo si è stabilito che si tratta di omicidio, e le sue affermazioni lo condannano implicitamente, difficile che verrà dichiarato colpevole dell'attentato, però... quì c'è un bel resoconto di una delle ultime udienze
http://www.quintavenida.it/le-storie-quotidiane/90-cuba-dossier/2316-fabio-di-celmo-il-diario-di-el-paso-1a-parte.html