Il concerto di Juanes ha infiammato gli animi degli esiliati di Miami. Domenica scorsa nella "Calle ocho", famosa strada di Miami nella zona chiamata "piccola Havana", due opposti folti gruppi di persone si sono affrontate, da una parte chi sosteneva il concerto di Juanes e dall'altra chi era decisamente contro.
Le motivazioni a favore del concerto erano:
"100 % con Juanes. Per il suo coraggio e amore per Cuba."
"Siamo con lui! perchè tutti vogliamo la pace."
"Queste persone sono estremisti, sono molto pochi quelli contrari al concerto a MIami."
"E' stato un momento storico e meraviglioso per Cuba. Un'espressione artistica, un richiamo alla pace, non deve essere politicizzato."
La maggioranza dei favori positivi erano di giovani ventenni.
Dall'altro lato della barricata una generazione più attempata di cinquantenni citicava così:
"Juanes è un traditore, amico di Fidel."
"E' un illusione crede che dei musicisti vestiti di bianco possano cambiare qualcosa in un paese oppresso da una tirannia che dura da 50 anni."
"L'80% dei cubani di Miami era contro il concerto. Solo il 20% lo ha appoggiato. Però tutti vogliamo la libertà di Cuba."
Il divario generazionale è evidente. I giovani in esilio, magari nati negli USA, non possono essere sempre in accordo con i loro padri, che magari hanno vissuto personalmente ingiustizie difficili da dimenticare.
da Generacion Asere:
E' chiaro che noi siamo più in sintonia con i nostri tempi che con i nostri padri. Non si può però negare il fatto che esistono differenti matrici a seconda dell'età.
Però affibbiare alle nostre differenze una "carattere assoluto" ci colloca nel cammino di tirannizzare il tema di Cuba, questo vale sia per i giovani che i vecchi.
E' un errore convocare solo una generazione per cambiare un paese. Che utilità può avere un movimento popolare cubano che divide ed esclude gli altri solo basandosi sull'età?
[...] Un regime intransigente non si combatte con l'intransigenza, nemmeno con negoziati privati, ma con un dibattito aperto e pubblico.
Al di là di una verità morale, si deve mettere in discussione la libertà con la quale questa morale governa.
"100 % con Juanes. Per il suo coraggio e amore per Cuba."
"Siamo con lui! perchè tutti vogliamo la pace."
"Queste persone sono estremisti, sono molto pochi quelli contrari al concerto a MIami."
"E' stato un momento storico e meraviglioso per Cuba. Un'espressione artistica, un richiamo alla pace, non deve essere politicizzato."
La maggioranza dei favori positivi erano di giovani ventenni.
Dall'altro lato della barricata una generazione più attempata di cinquantenni citicava così:
"Juanes è un traditore, amico di Fidel."
"E' un illusione crede che dei musicisti vestiti di bianco possano cambiare qualcosa in un paese oppresso da una tirannia che dura da 50 anni."
"L'80% dei cubani di Miami era contro il concerto. Solo il 20% lo ha appoggiato. Però tutti vogliamo la libertà di Cuba."
Il divario generazionale è evidente. I giovani in esilio, magari nati negli USA, non possono essere sempre in accordo con i loro padri, che magari hanno vissuto personalmente ingiustizie difficili da dimenticare.
da Generacion Asere:
E' chiaro che noi siamo più in sintonia con i nostri tempi che con i nostri padri. Non si può però negare il fatto che esistono differenti matrici a seconda dell'età.
Però affibbiare alle nostre differenze una "carattere assoluto" ci colloca nel cammino di tirannizzare il tema di Cuba, questo vale sia per i giovani che i vecchi.
E' un errore convocare solo una generazione per cambiare un paese. Che utilità può avere un movimento popolare cubano che divide ed esclude gli altri solo basandosi sull'età?
[...] Un regime intransigente non si combatte con l'intransigenza, nemmeno con negoziati privati, ma con un dibattito aperto e pubblico.
Al di là di una verità morale, si deve mettere in discussione la libertà con la quale questa morale governa.
1 commento:
Se ancora quelli che viviamo in democrazia non sappiamo rispettare le opinione de gli altri,- sopratutto quando sono opposte a le nostre,- non so come pretendiamo di dare lezioni di libertad e democrazia a quelli della isola!!!
A mi me gusto il concierto a modo general, los artistas dieron la posibilidad de gritar por la libertad, quien no la cogió,,,se -odió .
saluti
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