23 febbraio 2009

La politica di Cuba: unità del potere

di Laritza Diversent da Desde la Habana
Il termine "unità" è utilizzato spesso nelle campagne di propaganda cubana per definire la conformità del popolo con il sistema socialista. Invece, il suo uso più polemico è quando lo si unisce alla parola "potere".

Nella sua essenza, la "unità del potere" si oppone alla tripartizione del potere. Non tanto nella divisione dei poteri dello Stato (legislativo, esecutivo, giuridico), quanto nello imporre freni e contrappesi tra differenti autorità statali.

La Costituzione della Repubblica regola le facoltà normative degli organi dello Stato.
Nell'articolo 75 b, è facoltà dell'Assemblea Nazionale dettare leggi e disposizioni normative di maggior importanza gerarchica nell'ordinamento giuridico cubano.
Nell'articolo 95 stabilisce che il numero, la denominazione e le funzioni dei ministeri e organismi centrali che formano parte del Consiglio dei Ministri, è determinato dalla legge.

Nonostante questo, il decreto No. 67, del 1983, dispone che il Consiglio di Stato ha una gerarchia minore rispetto alla "Organizzazione dell'Amministrazione dello Stato", quella che regola la struttura dell'Amministrazione Pubblica.
Inoltre, una disposizione di questo organo può modificare o derogare una legge emessa dall'Assemblea Nazionale.
Altro esempio è il decreto No. 51 del 1994, che modifica la legge No. 151 del procedimento penale vigente dal 1977.

In altri contesti politici questi esempi causerebbero una violazione della Costituzione e del principio di gerarchia normativa. A Cuba, è una semplice manifestazione del principio di "unità del potere".

Questo spiega perchè la Magna Carta cubana non ha una riserva di leggi che ponga un limite alle azione dell'esecutivo. In altre parole, "unità del potere" è, nella forma e nei contenuti, un potere assoluto nelle mani di un numero limitato di persone: i membri del Consiglio di Stato.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

in realtà il consiglio di stato cubano non rappresenta il potere esecutivo, ma quello legislativo, essendo un parlamento in piccolo. Infatti, poichè l'assemblea nazionale del poder popular si riunisce solo 3-4 giorni l'anno, per il tempo rimanente il potere legislativo è nelle mani del consiglio di stato.Quindi da un punto di vista formale non c'è alcuna contraddizione, in quanto il consiglio di stato è potere legislativo e non esecutivo. Certo è che questa suddivisione del potere legislativo beneficia il vertice del pc cubano, essendo rappresentato tutto nel consiglio di stato.

Roberto Ferranti ha detto...

grazie nino, ti sei risposto da solo

Anonimo ha detto...

in realtà non mi sono risposto, perchè non ho fatto alcuna domanda. Ho semplicemente puntualizzato che il consiglio di stato non è il consiglio dei ministri, non è potere esecutivo, ma legislativo e come tale in grado di fare le leggi, e che il potere è nelle mani del pc cubano per questa distribuzione del potere legislativo certamente, ma anche e soprattutto perchè lo dice chiaramente la costituzione cubana.

Roberto Ferranti ha detto...

"Certo è che questa suddivisione del potere legislativo beneficia il vertice del pc cubano, essendo rappresentato tutto nel consiglio di stato." ecco perchè ti sei risposto da solo...