21 febbraio 2009

Vivere a Cuba: con la sorte segnata

di Claudia da Octavo Cerco
Credo e crederò sempre, che "Boring Home" sia stata una vittoria sulla censura, e mi piace pensare alla Sicurezza di Stato che per la prima volta non ha potuto pestare "los ninos raros". Però non credo che mi debba lasciare trasportare dall'euforia di un fatto che non implica un cambiamento nella politica del governo per coloro che sono diversi: noi che sogniamo un cambio, che speriamo di ottenere un giorno la libertà di pensare, di eleggere, di decidere, di lavorare e di dissentire.

Orlando continuerà a ricevere telefonate, ora gli dicono che non si dimenticheranno di lui, che tanto gli spaccano la faccia alla prima occcasione. Yoani continua vivendo presidiata nel suo edificio, dove due tipi con bicipiti da pesisti passano i giorni con due obiettivi: intimidire lei e la sua famiglia, e di conseguenza tutto il quartiere, e riportare tutti i suoi passi. Gorki ha saputo, grazie ad un vicino solidale, che la Sicurezza ha ordinato di seguire tutti i suoi passi.
Adesso come ultima cosa, hanno citato il marito di Miriam Celaya. Non solo hanno citato una persona che non ha mai dissentito, almeno pubblicamente, ma lo hanno minacciato: lavoro, famiglia, figli. Sò di altre persone che sono state intimidite negli ultimi due mesi, ma che hanno preferito non denunciarlo, cosa che mi sembra un errore, perchè con questo governo abbiamo già tutti la sorte segnata.

E non solo siamo stati noi i fautori della nostra sorte, ma anche della sorte dei nostri amici e della nostra famiglia che cadono nel nostro stesso sacco. Come ha detto Miriam: "Una sfacciata dimostrazione del disprezzo per i valori famigliari da parte di questo sistema, di quei valori che dovrebbero essere invece un punto fermo del socialismo cubano."

foto: in alto "Fantasmas Civicos", Havana, 2003;
in basso "Tres horas de discurso", Santiago de Cuba, 2004.
Performance del gruppo
Omni-Zona Franca

1 commento:

GaviotaZalas ha detto...

Rob poi linkare il post dove o fatto la traduzione del post di Miriam li denuncia lo accaduto al su marito.

in tanto ti lo lascio di commento


BLOG Sin Evasión
Durmiendo con el enemigo.
autor Miriam Celaya



Martedì, 10 febbraio, mio marito, Oscar González Ulloa, è stato interrogato dalla polizia politica. I testardi del regime chiamano tali interrogatori “interviste”, ma il mio stile è sempre chiamare le cose con il giusto nome, soprattutto se la riunione non ha avuto il consenso del presunto “intervistato” e si è colorata, con le abituali minacce dei amichevole compagni del Servizio di contra-intelligenza della nominata Direzione 21 del Ministero degli Interni.
Il Lunedi 9, dopo 10:30 pm, mio marito, ingegnere elettromeccanici vincolato direttamente alle imprese di navigazione mercante per oltre venti anni, ha ricevuto una telefonata a casa: lo stavano citando da “Selecmar”, la sua agenzia di impiego cubana doveva presentasi alle 9:00 della mattina successiva, presso gli uffici del “vice direttore delle operazioni” per una riunione di lavoro. Anche se la chiamata è stata in tarde serata, - dettaglio che ci fece insospettire- c’era la possibilità reale che si trattasse di una citazione di lavoro, visto lui era in terra da quasi quattro mesi e doveva iniziare i controlli per il nuovo arruolamento( controlli medici, ecc)
Non sapevamo che tutto era preparato per la rappresentazione di questi artificieri della menzogna e inganno. La scena fu l’ufficio del vice direttore del “Selecmar”, gli attori, due funzionari della Sicurezza di Stato (uno ” buono “, conciliatore, colloquiale, quasi amorevole, e altro ” cattivo “, in silenzio,severo), il copione fu quello già conosciuto: “sappiamo in quello che fa la tua moglie, de la gente con la quale si riunisce, che la tua macchina è stata utilizzata per il trasportare controrivoluzionari è documenti, non permetteremo niente che minacci la sicurezza dello Stato…ecc.” . Una “intervista” spruzzata di minacce per niente camuffate, come quelle relative a lasciarlo senza impiego: “Ti piace il tuo lavoro, Oscarito?, tu hai sempre stato un ottimo professionista …”; domande apparentemente rivolte ad aumentare il suo ego maschile: ( “Tu sei il capo della famiglia, questo non è con tua moglie… ma quella Yoani e il gruppo a cui si relaziona”); Dopo altri commenti per creare dubbi su la mia fedeltà ( “Tu pensi di sapere tutto?? “). E come colofone, una stoccata magistrale al dolce finale del incontro, con la più infame domanda: “e tuo figlio ….??” Una minaccia diretta al nostro figlio minore, 20 anni, studente, completamente estraneo a qualsiasi attività politica e dedicato pienamente ai suoi studi e al suo il suo hobby, la musica. Questo è un piccolo campione di lo spregevole e sordido di questo sistema, mostra un totale disprezzo per i valori della famiglia, è questo il vero volto del socialismo cubano.
Ho la grande soddisfazione di affermare che mio marito non ha dato segni di fiacchezza, ha respinto “collaborare”, ha espresso il suo rispetto per me e per quello che faccio, ha difeso punto per punto le sue verità (che sono anche le mie) a rischio di perdere il suo lavoro -che è stato per anni l’unica fonte di relativamente sicura per il sostegno famigliare – e di qualsiasi altra rappresaglia. Fino ad ora ho mantenuto la verità sul regime e dei suoi metodi fascista, non avevano importunato la mia famiglia, il 10 febbraio 2009 ha segnato la fine di ciò che è stato solo una persecuzione indiretta, con domande e richieste a livello di quartiere e al CDR, e ha iniziato la fase dei tormenti da parte di un governo che, di fatto, onora i principi e i metodi che da giudice critica: “chi non è con me è contro di me e qualsiasi metodo è valido per farvi fuori”. Mio marito è stato interrogato per il singolare e terribile crimine di essere: per quasi 27 anni a letto con il suo nemico.
Faccio pubblico il fatto di denunciare la codardia di una dittatura che non dubbita ad esercitare il suo potere assoluto contro i cittadini liberi-pensanti e le loro famiglie, un governo che si nasconde ipocritamente per minacciare, che mentisce per condannare, che applicata rappresaglie e ha dimostrato lungo a mezzo secolo gli eccessi a cui e capace di arrivare. Dichiaro pubblicamente che io non vado a zittire le mie verità e difendere fino alle ultime conseguenze mio diritto a dirle, che non è un atto illegale e attuo in conformità con la Costituzione vigente, e che io sono una persona libera e continueremo a farlo, nonostante tutte le azioni che decidono di applicare in seguito. Da oggi faccio responsabile per la dittatura cubana e a suoi corpi repressivi di qualsiasi danno o detrimento che d’ora in poi possa soffrire io o altro membro della mia famiglia.


Questa é una narrazione, un po lunga dello accaduto, ho fatto la traduzione aspetto ci siano pochi errori,, saluti