Jorge Mas Santos, ha rivelato nel quotidiano “The Washington Post” , le raccomandazioni della Fondazione Cubano Nord-americana (CANF) che ha presentato alle rispettive campagne dei senatori John McCain e Barack Obama, sul ruolo del futuro presidente degli Stati Uniti in merito a Cuba, le raccomandazioni ruotano intorno a due premesse di base:
(a) lo status quo è inaccettabile
(b) il cambiamento deve venire dal di dentro l'isola.
Le raccomandazioni specifiche sono le seguenti:
* Cambiare le regole che impediscono l’invio di aiuti in contanti e consentire che questo tipo di aiuti venga inviato direttamente e senza ostacoli ai dissidenti a Cuba.
* Eliminazione delle restrizioni di viaggio e delle rimesse dei cubano-mericani, imposte nel 2004. L'eliminazione della “esposas”, che ci ha impedito di essere partecipanti attivi nello sviluppo della società civile cubana per convertirci in agenti di cambiamento.
* Mantenere le sanzioni che riducono l'accesso alla valuta forte che potrebbe avere il regime di Castro, e che utilizza per finanziare il suo apparato di repressione.
* Partecipare con i riformisti e le forze democratiche a Cuba, compresi i militari ed il governo civile. Essi hanno bisogno di sapere che possono contare sull'amicizia ed il sostegno degli Stati Uniti.
* Ricostruire la nostra capacità di “intelligence”a Cuba, che è stata smantellata negli ultimi dieci anni, generando una situazione di vulnerabilità della sicurezza della nazione.
Qui l‘articolo del The Washington Post, che ha generato il dibattito tra i leader della comunità cubana in esilio.
(a) lo status quo è inaccettabile
(b) il cambiamento deve venire dal di dentro l'isola.
Le raccomandazioni specifiche sono le seguenti:
* Cambiare le regole che impediscono l’invio di aiuti in contanti e consentire che questo tipo di aiuti venga inviato direttamente e senza ostacoli ai dissidenti a Cuba.
* Eliminazione delle restrizioni di viaggio e delle rimesse dei cubano-mericani, imposte nel 2004. L'eliminazione della “esposas”, che ci ha impedito di essere partecipanti attivi nello sviluppo della società civile cubana per convertirci in agenti di cambiamento.
* Mantenere le sanzioni che riducono l'accesso alla valuta forte che potrebbe avere il regime di Castro, e che utilizza per finanziare il suo apparato di repressione.
* Partecipare con i riformisti e le forze democratiche a Cuba, compresi i militari ed il governo civile. Essi hanno bisogno di sapere che possono contare sull'amicizia ed il sostegno degli Stati Uniti.
* Ricostruire la nostra capacità di “intelligence”a Cuba, che è stata smantellata negli ultimi dieci anni, generando una situazione di vulnerabilità della sicurezza della nazione.
Qui l‘articolo del The Washington Post, che ha generato il dibattito tra i leader della comunità cubana in esilio.
Nessun commento:
Posta un commento