«Nessun cambiamento con il passaggio di consegne da Fidel a Raùl Castro». A dichiararlo è Alina Fernandez Revuelta, 52 anni, nata dalla relazione tra Fidel Castro e Naty Revuelta, intervistata dal giornalista lucano Gennaro Grimolizzi nel corso del Festival della Modernità, organizzato a Senago (Milano) dalla «Fondazione di Cultura Internazionale Armando Verdiglione» e dall’«Università del Secondo Rinascimento». L’intervista è pubblicata sul numero di ottobre del mensile EuropaItalia, diretto da Adolfo Morganti.
Alina fuggì da Cuba nel 1993 con documenti falsi e una parrucca, fingendo di essere una turista spagnola. Oggi vive a Miami e ha raccolto in un libro i suoi ricordi di infanzia (Castro’s daughter: an exile’s memoir of Cuba). Il produttore cinematografico Robert Moresco porterà sul grande schermo la vita della “figlia ribelle” del dittatore cubano.
«Con l’uscita di scena di Fidel Castro – afferma Alina Fernandez nell’intervista a Grimolizzi - la situazione a Cuba è rimasta quasi invariata. Le condizioni di vita dei cubani sono leggermente migliorate, ma si tratta di cose di poco conto. Raùl garantisce più cellulari e computer, ma i diritti umani vengono ancora sistematicamente violati. Tantissimi sono in carcere per reati di opinione. La libera vendita di alcuni beni non serve a niente. A cosa servono i computer se non c’è libero accesso ad internet?».
Alina Fernandez ha molta fiducia nei giovani: «Occorre concentrarsi sulle esigenze del popolo cubano, a partire dalla realizzazione di un reale benessere, senza essere accecati dalle ideologie per attuare il cambiamento. Speriamo che i giovani possano far sentire la loro voce, dato che Cuba in questo momento è una gerontocrazia. Il potere è nelle mani di persone molto anziane».
Alina fuggì da Cuba nel 1993 con documenti falsi e una parrucca, fingendo di essere una turista spagnola. Oggi vive a Miami e ha raccolto in un libro i suoi ricordi di infanzia (Castro’s daughter: an exile’s memoir of Cuba). Il produttore cinematografico Robert Moresco porterà sul grande schermo la vita della “figlia ribelle” del dittatore cubano.
«Con l’uscita di scena di Fidel Castro – afferma Alina Fernandez nell’intervista a Grimolizzi - la situazione a Cuba è rimasta quasi invariata. Le condizioni di vita dei cubani sono leggermente migliorate, ma si tratta di cose di poco conto. Raùl garantisce più cellulari e computer, ma i diritti umani vengono ancora sistematicamente violati. Tantissimi sono in carcere per reati di opinione. La libera vendita di alcuni beni non serve a niente. A cosa servono i computer se non c’è libero accesso ad internet?».
Alina Fernandez ha molta fiducia nei giovani: «Occorre concentrarsi sulle esigenze del popolo cubano, a partire dalla realizzazione di un reale benessere, senza essere accecati dalle ideologie per attuare il cambiamento. Speriamo che i giovani possano far sentire la loro voce, dato che Cuba in questo momento è una gerontocrazia. Il potere è nelle mani di persone molto anziane».
2 commenti:
mi piacerebbe leggere quel libbro, solo per vedere il suo punto di vista delle cose.
Il libro non si trova facilmente, io sono riuscito a scovarlo su e.bay dopo molti mesi di ricerche. Invece è più facile acquistarlo scritto in lingua spagnola o in inglese. Ciao
Posta un commento