Il 28 ottobre del 1948 Alicia Alonso fondò il Balletto Nazionale di Cuba. Era già una leggenda, aveva già ballato da Parigi a Vienna, dal San Carlo alla Scala ma lei, pensava di dover contribuire al balletto del suo paese d’origine, Cuba. Dal 1955 al 1959 dovette portare la compagnia in esilio in opposizione alla dittatura di Fulgencio Batista, per poi rientrare definitivamente a Cuba al momento della Rivoluzione.
Nei sessant’anni la leggenda di Alicia Alonso si è accresciuta nel mondo mentre quella del balletto cubano, si veniva collocando tra le scuole più prestigiose nel mondo.
Ambasciatrice dell’UNESCO Alicia Alonso ogni anno porta comunque il balletto cubano ai massimi livelli e nei maggiori teatri di tutto il mondo ma lo ha portato soprattutto in ogni angolo dell’isola, nei campi e nelle fabbriche, fino a dare un posto importante anche a questa arte nella cultura cubana.
Nelle interviste che concede, Alicia, nonostante gli 87 anni, si mostra ancora inquieta: “Non posso essere soddisfatta, perché nel momento in cui un artista si sente soddisfatto allora è quello il momento nel quale finisce la sua creatività”. “C’è così tanto ancora da fare. E’ vero che abbiamo una grande scuola di balletto, in grado di offrire al mondo bellezza, allegria, sogno e creatività, ma sessant’anni sono un tempo molto breve per sviluppare le nostre potenzialità e offrirle ad un’umanità che ha così bisogno di bellezza e sogno”.
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