Da un post di Miriam Celaya (AKA Eva), Blogger dell'Havana, che descrive in modo diretto e minuzioso lo stato degli ospedali a Cuba. In questo caso addirittura in centro Avana.
Quì potete leggere il post originale, io ho tradotto solo la parte finale, che sintetizza quello che Miriam descrive nel post.
[…] Quello di cui ho appena parlato non è un’eccezione, ma solo un campione. So che sabato, 27 Settembre 2008, nel salotto dell’ ospedale pediatrico di terapia intensiva in Avana centro, non avevano siringhe enterali, che vengono vendute (in plastica) ad un costo di 2.85 CUC (circa 70 pesos) l’unità; due settimane fa ho assistito al fatto insolito che all'Istituto di Gastroenterologia in questa città c’era a disposizione solo una sedia a rotelle per il trasferimento interno dei pazienti; che, nell’ambulanza "Specialistica" che ha trasportato un mio famigliare in questo ospedale, non c’era né una barella né un paramedico, così che lo hanno legato ad una sedia nella parte posteriore del veicolo, come se fosse un sacco di patate; che l'accesso a un letto o ad altre comodità supplementari per umanizzare l'assistenza sanitaria sono chimere...
L'elenco delle miserie che potrebbero fornire altri con le loro esperienze personali, in ogni caso, sarebbe infinita e la risposta ufficiale sarebbe solo una: il blocco. Sì, vi è un blocco: un blocco sistematico e selettivo che colpisce quelli “di sotto, sul fondo”, perché gli anziani signori della casta Brahmanica dell’ isola, nonostante il fatto che sappiamo di certo che alcuni sono molto malati, non sono mai stati considerati come i pazienti nelle sporche sale d'attesa o in altre unità del nostro malridotti ospedali, anche se adesso si inventano il contrario.
di Miriam Celaya
Tanto per puntualizzare i miei commenti al documentario "Sicko" di Michael Moore, da un post che ho pubblicato recentemente, dove l'utore statunitense mostra gli ospedali cubani in modo un poco falsato, propagandista, filo-castrista...
Rob
Quì potete leggere il post originale, io ho tradotto solo la parte finale, che sintetizza quello che Miriam descrive nel post.
[…] Quello di cui ho appena parlato non è un’eccezione, ma solo un campione. So che sabato, 27 Settembre 2008, nel salotto dell’ ospedale pediatrico di terapia intensiva in Avana centro, non avevano siringhe enterali, che vengono vendute (in plastica) ad un costo di 2.85 CUC (circa 70 pesos) l’unità; due settimane fa ho assistito al fatto insolito che all'Istituto di Gastroenterologia in questa città c’era a disposizione solo una sedia a rotelle per il trasferimento interno dei pazienti; che, nell’ambulanza "Specialistica" che ha trasportato un mio famigliare in questo ospedale, non c’era né una barella né un paramedico, così che lo hanno legato ad una sedia nella parte posteriore del veicolo, come se fosse un sacco di patate; che l'accesso a un letto o ad altre comodità supplementari per umanizzare l'assistenza sanitaria sono chimere...
L'elenco delle miserie che potrebbero fornire altri con le loro esperienze personali, in ogni caso, sarebbe infinita e la risposta ufficiale sarebbe solo una: il blocco. Sì, vi è un blocco: un blocco sistematico e selettivo che colpisce quelli “di sotto, sul fondo”, perché gli anziani signori della casta Brahmanica dell’ isola, nonostante il fatto che sappiamo di certo che alcuni sono molto malati, non sono mai stati considerati come i pazienti nelle sporche sale d'attesa o in altre unità del nostro malridotti ospedali, anche se adesso si inventano il contrario.
di Miriam Celaya
Tanto per puntualizzare i miei commenti al documentario "Sicko" di Michael Moore, da un post che ho pubblicato recentemente, dove l'utore statunitense mostra gli ospedali cubani in modo un poco falsato, propagandista, filo-castrista...
Rob
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