di Yoani Sanchez dal blog Generaciòn Y
Ci sono definizioni, segni e modi di chiamare le cose che si continua ad usare per puro automatismo, anche se nella realtà c’è poco che giustifichi questi appellativi.
Si continua a parlare di una equità sociale che non incontro da nessuna parte, di una supremazia che contrasta con la nostra dipendenza reale dal mercato straniero e di un’ideologia che non mostra i suoi principi nel mezzo di questo “pseudo-capitalismo” di Stato”.
Potremmo continuare con lo stesso cartello sopra la porta, però questo non tramuterà in realtà quello che annuncia. Per esempio, nella foto, un albero è cresciuto e in parte ha coperto la seconda opzione del cartello “socialismo o morte”. La vita è arrivata a ridicolizzare l’estrema citazione che ci proponeva questo slogan. Grandi rami con foglie verdi hanno coperto la menzione “la pelona” e ha creato un dilemma diverso da quello che ci gridavano dal palco, negli anni più duri del periodo speciale.
Un piccolo germoglio rischia di coprire anche la parola “socialismo”. Non sarà il momento di cambiare il cartello?
1 commento:
ciao roberto.
buen trabajo con Yoani. la blogoestroika es un sueno posible en este mundo imposible.
saludos, g.a.
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