dal blog Il vecchio e il mare
Tra il 14 di Marzo e il 12 di Aprile l'Istituto Internazionale Repubblicano, legato al Partito Repubblicano statunitense, ha effettuato un sondaggio clandestino tra la popolazione cubana. L'indagine è stata effettuata nelle 14 province dell'Isola Grande escludendo, quindi, l'Isola della Gioventù che peraltro è un "Municipio Speciale" e non Provincia. Sono stati interpellati 587 adulti di ambo i sessi, maggiorenni, su un totale di circa 11 milioni e mezzo di abitanti (minori inclusi), pertanto agli esperti di sondaggi giudicare se il campione è sufficientemente rappresentativo. Il periodo indicato è quello in cui si sono date ufficialmente le prime "aperture" agli elettrodomestici, cellulari e computers.
La maggior preoccupazione è data dai salari bassi e il costo della vita elevato (43%) seguono: l'embargo economico (8,5) , la mancanza di libertà politica (8.9), i trasporti (4.1) la casa (4.1).
Il 70,5% non crede che il Governo di Raul Castro possa risolvere i grandi problemi del Paese nei prossimi 5 anni. Il 29,6 lo crede possibile e il 2,6 non lo sa.
Secondo il 53,8% i problemi potrebbero essere risolti da un Governo eletto liberamente, il 42,6 è di parere opposto e il 3,6 non ha dato risposta.
Per fasce di età il 68,8% fra i 18 e 29 anni e il 69,4 fra i 30 e i 39 sarebbero favorevoli a un sistema multipartitico, mentre il 47% degli "over" 60 sarebbero contrari.
Alla domanda se voterebbero per Raul Castro o per un leader oppositore il 69,6% tra i 18 e i 29 anni e il 75,7 fra i 30 e i 39 hanno detto che voterebbero per l'opposizione, mentre il 48,3% dei maggiori di 50 anni e il 60% dei maggiori delle 60 primavere voterebbero per Raul.
Alla domanda se in un'ipotetica elezione multipartitica voterebbero un candidato del Partito Comunista, il 61,3% ha detto di no e il 36,1 sarebbe favorevole. Il rimanente 2,6 non sa.
(Fonte: El Nuevo Herald - Miami).
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