Siamo arrivati alla penultima parte di una saggio che ha lo scopo di raccontare come gli ultimi 75 anni di storia descrivono il piano delle elite finanziarie e industriali atto a sovvertire prima e dominare poi la sovranità monetaria e quindi sociale e politica di un intero continente, anzi due: Europa e Stati Uniti. Mi sono soffermato soprattutto sull’Europa, perché è qui che vivo e che sperimento in prima persona la validità dell’esposizione di tale piano criminale. Vivo in prima persona lo sfacelo delle garanzie sociali che giorno dopo giorno minano la sopravvivenza della maggioranza dei cittadini. La sanità pubblica sempre più indecente, l’istruzione scarsa, costosa e insufficiente, il mercato del lavoro precario e in diminuzione, tasse ormai insopportabili, benzina, luce e gas a prezzi da usura, etc. etc… Ma soprattutto è sconcertante notare come un governo (in Italia “tecnico” cioè imposto, non eletto) quotidianamente applica quelle direttive imposte dalla Commissione Europea in modo preciso e implacabile, soddisfando le esigenze di quelle elite Neoclassiche, Neomercantili e Neoliberiste delle quali è un fedele servitore. E ancora più disarmante è constatare come le misure di “lacrime e sacrifici” siano accettate all’unanimità da quasi tutti gli schieramenti politici nazionali, come i dictat del “pareggio di bilancio”, dei “tagli sociali” e delle “privatizzazioni” siano venduti ai cittadini come indispensabili e come l’unica possibilità di salvezza. Le elite hanno vinto.
L’analisi che espongo di seguito è liberamente tratta dal programma di ME-MMT (Mosler Economics-Modern Money Theory) e dal libro di Paolo Barnard “Il più grande crimine”.
La drammatica situazione economica che stiamo sopportando è analoga in Europa e negli USA, con una differenza a svantaggio del “vecchio continente”.
Negli ultimi quaranta anni gli Stati Uniti sono stati il laboratorio per le principali innovazioni politiche, sociali, tecnologiche e culturali. Sono sempre più veloci, più moderni, con una sola eccezione il piano Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista. Qui l’Europa ha il predominio nell’applicare il piano criminale con sublime determinazione. Di fatto qui sono stati definitivamente distrutti gli Stati, la sovranità monetaria, la possibilità di legiferare per il bene dei cittadini, in sostanza è stata cancellata la democrazia in toto.
Negli USA la crisi del debito sta istericamente devastando il loro sistema economico con la complicità di entrambi i partiti senza grandi differenze, se non superficiali. In Europa sta accadendo la stessa cosa, solo che da noi la realtà è ancora più spaventosa. La stessa follia di massa nel nostro continente è stata imposta da una serie di leggi sovranazionali, diramate da una Commissione di tecnocrati, non eletti ma insediati, alla quale tutti i governi devono obbedire, con l’aggravante di non avere una moneta sovrana con la quale potersi difendere.
LA SAVANA
Con questa metafora dell’autore del libro dal quale mi sono ispirato per scrivere questo saggio, Paolo Barnard “il più grande crimine”, si illustra con chiarezza la differenza tra USA e UE nel cercare di affrontare la minaccia alla loro sopravvivenza.
Immaginiamo due uomini nella savana, il “piano delle elite” sono i leoni che li stanno affrontando. Le belve attaccano. Gli USA hanno il fucile l’UE no. Gli USA infatti hanno ancora una moneta sovrana e la loro indipendenza politica è solo in parte compromessa. La scuola economica MMT insegna che la situazione potrebbe essere ribaltata se il governo si risvegliasse e usasse la sua sovranità monetaria e politica per operare riforme economiche spendendo a “deficit positivo” (come tra l’altro già fatto durante la più buia crisi che abbia mai vissuto negli anni ’30). Le autorità americane hanno semplicemente scelto di non usare quel fucile, obbedendo così al piano delle elite. Al contrario in Europa quel fucile non esiste, non si hanno armi per combattere il piano criminale. La sovranità parlamentare dei governi non esiste, la sovranità monetaria non esiste, il rischio di fallimento incombe e noi dobbiamo sottostare alle scelte sovranazionali di quelle elite che hanno lo scopo di incrementare il loro potere economico e finanziario, non certo il benessere delle società.
Questo colpo di Stato politico e finanziario è stato perfezionato con maniacale precisione e incontestabile successo. La Commissione Europea non eletta in accordo con i dictat delle potentissime lobby finanziarie Neoliberiste ha deciso di:
1. Inasprire le regole di bilancio sovranazionali non scelte democraticamente che stanno paralizzando gi Stati impedendogli ogni spesa determinante per la società a deficit positivo.
2. Avere il pieno controllo dei bilanci degli Stati ancor prima che vengano presentati ai parlamenti nazionali.
3. Interferire nelle politiche nazionali di: fisco, Stato Sociale, lavoro, redditi con poteri sovranazionali.
4. Imporre pene monetarie severe sugli Stati che sgarrano.
5.Scaricare i costi delle sue politiche a favore delle elite sulle parti più deboli della cittadinanza europea, imporre regole di competitività basate sul calo dei redditi e sui tagli alle spese sociali.
6. Rendere illegale le politiche di spesa a deficit positivo degli Stati dell’UE oltre un limitatissimo limite.
IL PUZZLE
Esistono due grandi interpretazioni del come tutto questo sia potuto accadere. La prima è quella comunemente accettata, che giustifica lo scellerato appoggio di tutti i governi della Comunità europea alle scelte pilotate dalle elite. Questa sostiene che l’attuale situazione fallimentare nella quale ci troviamo sia stata determinata da un continuo tiro alla fune tra forze sociali contrapposte. Queste producono a loro volta un disordinato insieme di tendenze economiche e di eventi politici gestiti dalle azioni dei politici nazionali che ne possono trarre un beneficio o una penalizzazione che si rispecchierà poi nel voto. Inoltre accadimenti esterni nel complesso mondo dei mercati globalizzati causano problemi e disastri che vengono tradotti in termini di crisi economiche, recessioni o depressioni. I governi e le persone hanno poco controllo su queste cose e devono continuamente lottare per cercare un rimedio. L’altra interpretazione, l’alternativa alla preminente teoria in base alla quale tutto quello che soffriamo è stato determinato dal caos e dalle tensioni sociali è quella del “piano delle elite”. Abbiamo dimostrato che all’origine del piano stava la conquista del “bottino globale” che poteva essere distribuito equamente ai popoli, ai cittadini sovrani per il benessere delle società democratiche. Ma le elite, ereditarie di principi feudatari e con un potere economico illimitato, non potevano perdere l’occasione per agire a loro favore e ristabilire così un controllo globale delle risorse economiche a disposizione. Nella seconda metà del XX secolo quindi fecero le loro mosse, con idee mirate e una ferrea disciplina nel concretizzarle. Oggi i pezzi del puzzle si sono incastrati alla perfezione, il piano è realizzato.
MMT (MODERN MONEY THEORY)
Tutto questo è stato permesso dalla nostra apatia e dalla nostra ignoranza, nonché dalla mancanza di informazioni corrette. L’Esistenza commerciale attira le nostre forze e la nostra attenzione su soggetti futili, superficiali, inutili e anestetizzanti. I politici, soprattutto le sinistre, hanno digerito interamente i falsi allarmismi del deficit, del pareggio di bilancio, del dover risanare danni economici creati non si sa bene da chi, non si sa bene quando. L’inganno universale che oggi è il caposaldo della “buona economia” fu creato per nascondere il suo opposto, per creare i mezzi e poter depredare tutto il nostro bene comune. Le lite ci hanno venduto un menu basato su semplici menzogne di facile assimilazione digestiva: l’Unione Europea fa la forza, le tasse sono necessarie per la spesa sociale, il deficit è un debito dei cittadini, lo Stato non deve spendere a deficit positivo. Quindi dobbiamo comprendere che:
A) Stiamo affrontando un piano molto più strutturato e ampio di quello che riusciamo ad immaginare.
B) L’attacco più devastante non è politico. La democrazia è stata sradicata dalla rimozione, ideologicamente pianificata e fisicamente realizzata, della sovranità nazionale nello spendere a beneficio della società a “deficit positivo” e dei poteri legislativi dei singoli Stati. Per uno Stato essere incapace di spendere per il benessere dei cittadini, per preservare il bene comune, significa cedere il controllo delle nostre vite alle elite. L’essenza della democrazia stessa è preservare il bene comune, sacrificarlo a pochi individui significa sottostare ad un sistema totalitario.
C) Per preservare la democrazia dobbiamo affrontare i dogmi economici totalitari e distruttivi delle elite. Questa è la missione della MMT (Modern Money Theory), quella di affermare quei principi economici che rivendicano il primato dello Stato di spendere a “deficit positivo” per la difesa del bene comune: piena occupazione, pieno Stato Sociale, stabilità dei prezzi lontani dall’inflazione. Creare una cittadinanza consapevole, forte e determinata.
Spero di essere riuscito a descrivere con chiarezza quello che ha portato alla distruzione totale dei principi basilari della democrazia: Stati, Leggi, Cittadini. Quello che ha portato il sistema capital-liberista al fallimento del modello occidentale mirato al benessere delle società libere e degli Stati Sovrani e indipendenti. Ecco perché l’unica possibile alternativa per la salvezza della democrazia non è nel perseguire le rovinose politiche delle “democrazie occidentali”, ma nell’affermare un nuovo modello socialista, mirato al benessere dei popoli, alla difesa della sovranità nazionale, per nuovo modello globale di libero scambio tra nazioni sovrane, per la difesa delle autonomie e delle individuali caratteristiche sociali, contro la globalizzazione selvaggia e la totalitaria imposizione di regole Neoliberiste.
Ed ecco infine come nella prossima (ultima) parte di questo saggio prenderò spunto dalla storia sin qui illustrata e dalle possibili soluzioni che si possono applicare per modellare un futuro disegno sociale mirato alla creazione di un “Nuovo Stato Socialista Moderno”. Cercherò con umiltà di proporre le misure, che devono inizialmente essere di natura economica, che possono portare Cuba a divenire una possibile realtà politica e sociale alternativa al disastroso sistema imperialista che ha distrutto il mondo occidentale.
fine settima parte
1 commento:
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