Una del primarie e decisive riforme
economiche decise da Raul Castro è quella di aprirsi maggiormente agli
investimenti stranieri sull’isola. Questo permetterà di supplire all’ inefficienza
degli anni passati che ha portato la produzione agroalimentare del paese ai minimi
storici. Allo stesso tempo consentirà di acquisire know-how essenziale per
sviluppare competenze tecnico- organizzative per un futuro incremento della produzione interna.
La recente Fiera dell’Havana FIHAV,
dove hanno partecipato imprese da 62 paesi, era mirata proprio verso questo
obiettivo, incrementare l’investimento estero, incentivandolo con facilitazioni
e snellimenti burocratici per operare un aumento della produttività.
Non solo, per il prossimo anno la legge 77 che governa proprio gli investimenti stranieri, sarà rivista e arricchita con nuove regole che faciliteranno ulteriormente la presenza di imprese extra territoriali, soprattutto proprio nel settore agroalimentare, punta di diamante della produzione cubana.
Non solo, per il prossimo anno la legge 77 che governa proprio gli investimenti stranieri, sarà rivista e arricchita con nuove regole che faciliteranno ulteriormente la presenza di imprese extra territoriali, soprattutto proprio nel settore agroalimentare, punta di diamante della produzione cubana.
In questa direzione si pone il
recente accordo tra la AZCUBA impresa statale per la produzione di zucchero e
la compagnia COI brasiliana, che dalla prossima settimana gestirà la produzione
di zucchero sull’isola. Nel mondo ogni anno si producono 170 milioni di
tonnellate di zucchero, Cuba ne genera 1,4 milioni, meno dell’1%.
L’azienda brasiliana intende importare a Cuba tecnologia e know-how con lo scopo di incrementare la produzione a 2,4 tonnellate entro il 2015. Investirà inizialmente $60 milioni nel progetto.
Cuba era una delle principali produttrici di zucchero al mondo, nel 1989 arrivò a generare l’8,1% della produzione globale, ma dopo il crollo dell’Unione Sovietica, lentamente diminuì fino ad arrivare al livello attuale.
L’azienda brasiliana intende importare a Cuba tecnologia e know-how con lo scopo di incrementare la produzione a 2,4 tonnellate entro il 2015. Investirà inizialmente $60 milioni nel progetto.
Cuba era una delle principali produttrici di zucchero al mondo, nel 1989 arrivò a generare l’8,1% della produzione globale, ma dopo il crollo dell’Unione Sovietica, lentamente diminuì fino ad arrivare al livello attuale.
Oggi la fortificazione dei rapporti tra i paesi latinoamericani che in blocco si stanno opponendo e hanno intrapreso un cammino di indipendenza economica dagli Stati Uniti, permette al governo cubano di allacciare nuove relazioni nella regione per sviluppare programmi di incremento della produttività interna.
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