Il fermo da parte delle autorità cubane di Yoany Sanchez ha scatenato
nel nostro Paese una ridda di dichiarazioni e prese di posizione da
parte della quasi totalità dei mezzi di comunicazione ed anche di alcune
forze politiche, che non hanno perso l’occasione, ancora una volta, di
attaccare Cuba ed il suo Governo.
Tutto questo avveniva mentre nel
nostro paese gli studenti, privati del proprio futuro e del diritto
all’istruzione, venivano caricati con violenza dalle forze dell’ordine.
Eppure, tanta efferatezza e repressione del dissenso e del disagio dei
nostri giovani non trovava ascolto, né solidarietà, da parte di questi
giornalisti.
Tutto questo rende evidente il velo di ipocrisia dei nostri mezzi di
informazione e di coloro che continuano ad attaccare Cuba, un paese
sicuramente non perfetto, ma che continua a rappresentare un modello ed
un punto di riferimento per tutti i popoli latonoamericani che aspirano
agli stessi standard di vita cubani. Così come ai tanti popoli in tutto
il mondo che hanno trovato la dirigenza cubana al loro fianco nella
lotta contro il colonialismo e l’imperialismo e per la libertà.
Per
capire cosa Cuba rappresenti davvero nel mondo, sarebbe opportuno dare
la voce a questi popoli piuttosto che a tanta spocchia eurocentrica ed
occidentale, che ha ammalato anche tanta parte della sinistra in Europa.
E’ in atto un piano che mira a colpire la grande stagione della
“primavera latinoamericana”, iniziata con la vittoria di Chavez e Lula e
resa possibile dalla storica resistenza decennale della Rivoluzione
Cubana.
Questa aggressività nei confronti di Cuba è un preciso segnale
anche in vista delle imminenti elezioni in Venezuela, dove le forze
della reazione sono pronte a rovesciare la volontà popolare, come già
successo in passato, o a condizionare fortemente il voto.
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