19 ottobre 2012

Cuba e USA: è il tempo di un nuovo rapporto con Cuba

Dichiarazione di Jim MCGovern, membro del congresso americano:
Il prossimo presidente, che spero possa essere Barack Obama, potrebbe a breve andare oltre la guerra fredda e normalizzare le relazioni con Cuba. Questo significa usare la sua autorità per cancellare le restrizioni finanziarie e di spostamento che rendono molto difficile per gli americani viaggiare a Cuba; lavorare con il congresso per eliminare le sanzioni economiche imposte dalla legge; rimuovere Cuba dalla lista delle così dette nazioni terroriste che chiaramente non gli appartiene più.

Non pretendo che possa essere facile, ma in qualche modo è il momento per muoversi verso il 21° secolo con Cuba. Gli USA e Cuba hanno entrambe bisogno di abbandonare la spossante retorica, della vecchia guardia anti-castrista qui e della vecchia guardia anti-americana all’Havana. Entrambe hanno bisogno di creare delle condizioni per una relazione che si adatti meglio ai tempi. Noi dobbiamo mettere le persone davanti alla politica, abolire le barriere tra le nazioni e lasciare che gli americani e i cubani si facciano una propria idea gli uni degli altri.

Di sicuro tra gli USA e Cuba esistono delle reali differenza, noi non condividiamo le libertà economiche, o come le elezioni dovrebbero essere condotte, non siamo d’accordo rispetto al Medio Oriente, Iran e altre questioni in merito alla politica estera. Ma questo è il momento di parlare di tali differenze, così come delle cose sulle quali siamo d’accordo. Noi possiamo farlo tramite il contatto e l’impegno.

C’è una lunga lista di opportunità e rimostranze che richiedono attenzione da parte delle due nazioni. Per gli USA, liberare Alan Gross dell’Agenzia USA per lo sviluppo Internazionale; per Cuba, il riconoscimento dei molti cambiamenti economici e sociali avvenuti negli ultimi due anni, potrebbero essere un segno positivo.

Ho viaggiato a Cuba spesso dagli anni ’70 in poi e ho sempre riscontrato cambiamenti, incluso l’apertura di spazi politici. Questo è avvenuto a dispetto della nostra politica. Così come alcuni dei passi intrapresi dal governo cubano: rilasciare prigionieri politici, espandere il settore privato, aprire nuovi spazi per le chiese e i gruppi non governativi, permettere ai cubani di viaggiare all’estero senza restrizioni, sono state il tipo di misure che il presidente Obama e il segretario di stato Hillary Clinton hanno chiesto per le ancora non realizzate positive suggestioni americane.

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