Già
da decine di anni in molti paesi al mondo esiste un dialogo nazionale basato
sul rispetto della diversità e delle differenti tendenze ideologiche, così si
forma il pluralismo politico, suddiviso tra socialisti, popolari, di destra e
di centro, conservatori, liberali, etc. la lista è lunga.
In
molte nazioni cittadini si raggruppano in distinti partiti che governano sulla
base del consenso, ma non per questo le loro discrepanze li allontanano dal
paese, e nemmeno li dividono come cittadini.
I
cubani sono realmente divisi?
I
cubani di oggi non sono divisi per le loro “differenze ideologiche”, ma sono
separati per una veemente tendenza alla mancanza di rispetto e dall’accusarsi a
vicenda di chi non condivide un pensiero comune.
Pluralismo
politico implica divisione?
La
sfida del cubano odierno è di imparare a discutere, a dialogare e cercare la
coesistenza partendo dal rispetto.
Una
persona di ideologia diversa ha lo stesso diritto di esistere e stare al gioco
politico, se accetta le norme e le leggi di convivenza. Le differenti idee
politiche, incluso le più estreme, possono coesistere e competere per il
potere, sempre su una base democratica.
In
cosa dobbiamo essere d’accordo?
Da
più di mezzo secolo, lo stesso governo-regime è seduto sull’isola approfittando
dell’intolleranza tra i cittadini.
E’
la costituzione, la legge fondamentale del paese e non un partito, governo o
agenda politica che deve garantire le libertà dei cubani, l’eguaglianza davanti
alla legge, la proprietà privata, il rispetto dei diritti fondamentali, d’espressione, di associazione e di religione.
Pensare
al plurale
Se
non esiste il rispetto non esisterà mai il dialogo, né la concertazione di
tendenze politiche, né un minimo consenso per governare. Il rispetto è la
chiave della diversità.
Il
pluralismo politico implica la partecipazione di vari gruppi sociali nella vita
democratica. Settori con diverse ideologie devono essere parte del processo elettorale
o delle decisioni di un governo.
Leggi
uguali per persone differenti
Non
siamo uguali, proprio per questo la nostra differenza ci obbliga ogni giorno a
rispettarci di più. L’importante non è essere d'accordo, ma cominciare a dialogare
accettando le nostre differenze.
Società
civile virtuale
Rompiamo
la spirale di intolleranza praticando le norme di un sistema di dibattito
plurale in ogni rete sociale e in internet, se non abbiamo la possibilità di
praticare questi diritti a Cuba, allora facciamolo in rete.
Dibattito
Per
caso non essere d’accordo vuol dire essere divisi e che bisogna continuare ad essere separati?
E’
forse possibile l’unità solo quando la si impone sotto il segno di una sola idea?
Continuare la pista dell’odio
Da
dove nasce l’odio?
Chi
ci guadagna da questa lunga separazione tra i cubani?
Dovremo
seguire la pista dell’odio, l’odio per giustificare il confronto, l’odio come strumento
per la manipolazione, l’odio come esercizio a beneficio del potere politico. L’odio,
ancora l’odio, sempre l’odio per continuare a separare i cubani comuni.
Rispettiamo il fatto che ogni individuo sia libero di pensare e credere in una ideologia differente,
senza che questa lo trasformi in una persona indecente.
1 commento:
....es dificil para los cubanos que han vivido bajo la bandera de la falsa Unidad, aceptar el diverso.
La cosa mas tristes es cuando ves que cubanos que llevan annos viviendo en democracia siguen igual de bocones e irrespetuosos ...es entonces que recuerdo la historia y me pregunto si aprenderemos a ser Responsables.
Saluti
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