Yoani Sanchez contro Julian Assange. Questo si
che è paradossale!
Recentemente la famosa blogger cubana ha definito
“paradossale” che l’Ecuador conceda asilo politico ad Assange, affermando che
per il fondatore di Wikileaks “rifugiarsi nell’ambasciata ecuadoregna è come se
Robin Hood si rifugiasse nel castello dello sceriffo di Nottingham”. Cosa vuole dire?
Come, ma è proprio vero?
La paladina dell’informazione
alternativa in rete, la combattente della libertà d’espressione, colei che deve
la sua fama, e la sua fortuna economica, all’esposizione massiva in internet
denunciando quotidianamente ogni tipo di ingiustizia e malaffare cubano,
critica il diritto di fare esattamente le stesse cose ad un vero “rivoluzionario
cibernetico”.
Colui che da solo continua a sfidare, rischiando la sua vita, i
poteri forti, criminali e violenti degli Stati Uniti e non solo.
Ironizza sull’unica via d’uscita che Assange ha
trovato per difendere la sua incolumità dall’attacco di massa delle
superpotenze anglosassoni.
Invece di appoggiare incondizionatamente il
blogger australiano lo sbeffeggia.
Certo fa pensare seriamente al ruolo della
Sanchez all’interno della dissidenza cubana appoggiata dagli USA.
Fanno riflettere le sue relazioni
con personaggi ambigui dell’amministrazione americana.
Sembra che per lei sia più vitale schierarsi, per comodità e interessi personali, con gli amati USA più che prendere posizione con obiettività nei confronti di chi “come lei” utilizza la rete per denunciare ingiustizie e smascherare complotti globali.
Sembra che per lei sia più vitale schierarsi, per comodità e interessi personali, con gli amati USA più che prendere posizione con obiettività nei confronti di chi “come lei” utilizza la rete per denunciare ingiustizie e smascherare complotti globali.
Io ho ammirato Yoani quando raccontava la
quotidianità cubana, quando denunciava le carenze e le ingiustizie che esistono a
Cuba.
Recentemente però la trovo sempre più incoerente, sempre più invischiata
con gli interessi americani, meno obiettiva ed imparziale.
Credo sia d’obbligo
per lei definire la sua posizione con fermezza e determinazione, non solo in
merito al caso Assange, ma soprattutto chiarendo se il suo ruolo nella
blogosfera cubana è mirato ad appoggiare il futuro accorpamento di Cuba tra gli
Stati Uniti d’America!
3 commenti:
ti ricordi, bob, che wikileaks ha pubblicato resoconti della sina in cui si parlava degli incontri segreti della sanchez con pezzi grossi del governo americano?
Senza wikileaks, mai avremmo saputo della comunella.
E la sanchez se n'è ricordata.
Mi riferisco proprio a questo quando dico dei suoi legami con personaggi ambigui dell'amministrazione americana.
E' più discutibile una supposta frequentazione segreta tutta da dimostrare.... oppure un regime dittatoriale che priva gli individui delle libertà personali, invece questo tutto ben dimostrato?
:)
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