18 agosto 2012

Economia cubana: CELAC, Cina e India un fronte per lo sviluppo economico senza gli USA


Sino a qualche anno fa nessuno avrebbe pensato che tre paesi latinoamericani, a nome  della CELAC (Comunidad de Estados LatinoAmericanos y Caribenos) e senza il riconoscimento degli Stati Uniti potessero viaggiare in India e Cina in cerca di nuovi e maggiori orizzonti economici.


I rappresentanti di Venezuela, Cile e Cuba integranti dell’attuale troyka della CELAC si sono incontrati con rappresentanti di queste due nazioni con una intensa agenda di lavoro congiunta.

Sono cinque i fattori fondamentali che hanno permesso questa proiezione congiunta dell’America Latina:
1. L’emersione nella regione di governi sovrani e più indipendenti.
2. La sconfitta nel 2005 in Argentina del progetto nordamericano dell’ Area di Libero Commercio per le Americhe (ALCA) come forma di collegamento economico e politico nella regione.
3. La grave crisi economica che dal 2008 sta colpendo gli USA.
4. La creazione nel 2010 della CELAC, organismo che raggruppa le 33 nazioni del subcontinente senza la partecipazione di Washington.
5. L’incremento economico di India e Cina nonostante la crisi globale.

Durante gli incontri di Pechino, il cancelliere venezuelano Nicolas Maduro ha affermato che “la CELAC ci raggruppa all’interno di un concetto di unione di una nostra america, veramente indipendente, con possibilità di sviluppo e integrazione con il resto del mondo in condizioni di equilibrio ed uguaglianza”.

Durante gli incontri di Nuova Deli si è stabilito un foro di sviluppo economico imprenditoriale tra l’india e l’America Latina, si è creato un gruppo di lavoro sul tema agroalimentare ed energetico che unirà energie tradizionali e nuove tecnologie.
I settori coinvolti saranno quelli economici, commerciali, agroalimentari ed energetici.

Dal 2001 il commercio congiunto tra Cina e America Latina ha avuto un incremento annuale del 30%, nel 2011 ha raggiunto  241.500 milioni di dollari, consolidando la Cina come secondo partner commerciale, dopo gli Stati Uniti, e una delle principali fonti di investimento nella regione. 
L’India sino ad ora raggiunge solo il 10% della presenza cinese con 26.000 milioni di dollari, una cifra insufficiente e incentrata soprattutto in Brasile, Argentina e Chile.

Per India e Cina, due potenze emergenti che hanno guadagnato spazi importanti a livello internazionale ed evitato la grave crisi capitalista globale, risulta fondamentale incrementare gli interscambi e gli investimenti con l’America Latina e i Caraibi.

La CELAC sta già lavorando per livellare le differenze che attualmente esistono tra alcuni stati della regione a livello economico e politico, sostenendo azioni di libero commercio in una zona considerata per decadi regno incontrastato degli Stati Uniti.
E’ la prima volta che  con la CELAC tutta la diplomazia dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi confluiscono in un solo meccanismo di dialogo, cooperazione e integrazione, che rende alla regione un solido fronte di dialogo con altri blocchi, paesi e zone del mondo.

Nonostante i gruppi politico-economici statunitensi guardino con sospetto la decadenza del loro strumento principale di dominio nella zona durante le passate decadi, il così detto panamericanismo, in realtà i tempi sono cambiati e sarà difficile tornare a installare quel legame che professava “America per gli americani”. 
I popoli latinoamericani si sono svegliati.

fonte Opciones

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