23 luglio 2012

Dissidenti a Cuba: muore in un misterioso incidente Oswaldo Payà

E’ morto in un incidente stradale alquanto misterioso Oswaldo Payà, famoso dissidente del MCL (Movimento Cristiano Liberacion) , premio Sajarov nel 2002 e candidato al premio Nobel per la pace.
L’incidente  si è verificato domenica scorsa nella provincia di Bayamo, nella zona orientale di Cuba.
Con Payà è deceduto un altro dissidente Harold Cepero Escalante, mentre altri due passeggeri dell’auto dove viaggiava Payà sono rimasti lievemente feriti, uno è di nazionalità svedese Jens Aron Modig, l’altro è lo spagnolo Angel Carromero, amici dell'attivista cubano.

Le autorità hanno dichiarato che l’incidente è avvenuto a causa della perdita del controllo dell’auto da parte del conducente, che ne ha causato l’uscita dalla carreggiata e l’impatto contro un albero.
Ma sulle cause ci sono molti dubbi e perplessità.
La sposa di Payà ha affermato che i passeggeri sopravvissuti dichiarano che l’auto sulla quale viaggiavano è stata ripetutamente speronata da un camion che dopo vari tentativi ha causato l’uscita di strada dell’autoveicolo.


Anche la figlia in una intervista (sopra l’audio della telefonata) sostiene che l’incidente sia stato causato intenzionalmente da un altro veicolo.
Ad alimentare i dubbi c’è un precedente avvenuto circa 20 giorni fa all’Havana. Anche in quel caso un’automobile dove viaggiava Payà è stata urtata da un camion causando ingenti danni, in quell’occasione Payà rimase illeso e non volle denunciare l’incidente.

Oswaldo Payà era molto famoso sia a Cuba che a livello internazionale, per la sua posizione pacifica nella promozione di un cambio democratico sull’isola.
Era distante dai dissidenti più estremisti, criticava sì il governo, cercando però di agire all’interno della costituzione per un cambio pacifico a Cuba.
Era altresì molto critico con la dissidenza di Miami e l’influenza degli USA , che finanziano generosamente la dissidenza più estrema sull’isola.

Per questo suo equilibrio e obiettività era famoso a livello internazionale, soprattutto da quando nel 1998 diede vita al progetto Varela, un processo di raccolta di firme che aveva lo scopo di chiedere alle autorità un referendum mirato ad un cambiamento sociale a favore di un parlamento pluri-partitico e per aprire la strada all’iniziativa privata.
Nel 2002 presentò 25.000 firme a favore del referendum, la costituzione cubana prevede la possibilità di un referendum popolare con la presenza di 10.000 firme, ma nonostante questo l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare non lo ammise, sostenendo che il socialismo è ”irreversibile”.
Fu arrestato varie volte, ma continuava la sua attività pacifica per un cambiamento democratico sull'isola.

fonti:

1 commento:

Riccardo ha detto...

Una grande figura della dissidenza cubana! No va spento il suo anelito di libertà.