17 marzo 2011

Cambio a Cuba: la frustrazione dei cubani alla vigilia del congresso del Partito Comunista

I cubani sono preoccupati per la situazione economica del paese e chiedono al Governo di migliorare il suo impegno durante il congresso del Partito Comunista che si terrà in Aprile.

I bassi salari, gli elevati prezzi e la prevista cancellazione della "libreta" prevista per la fine del 2011 sono le principali preoccupazioni dei 7 milioni di cubani che hanno partecipato ai dibattiti durante le riunioni organizzate sull'isola.

L'annunciato nuovo piano sociale di Raul prevede la trasformazione del "lavoro collettivo" ad uno che incoraggi l'espansione del settore privato, come già si può vedere con la concessione di 178 licenze per attività private.
Il Governo sostiene che l'attuazione del nuovo programma è inevitabile per salvare il sistema socialista e non implica abbracciare l'economia di mercato.

I cubani stanno aspettando il congresso del PCC con un mix di speranza e timore.
In base al nuovo cambiamento nell'economia più di 113.000 cubani hanno richiesto le nuove licenze per un lavoro autonomo e 100.000 terreni abbandonati sono stati affittati con la speranza di ottenere maggiori profitti, lo Stato però ha aumentato le imposte.

Una signora di Santiago che affitta alcune stanze della sua "casa particular" ai turisti si lamenta dell'aumento delle imposte che sono salite da 160$ al mese a 200$. Il popolo ora non incolpa solo l'embargo USA per il rallentamento dello sviluppo, ma considera responsabile anche il sistema economico cubano.

Ci si chiede, anche da parte di funzionari comunisti, perchè vista la maggior richiesta di distribuzione alimentare i prodotti restano sotto controllo statale e si lasciano marcire nei campi o nei camion.

Un militante del PCC afferma che "la cosa positiva è che si sono divulgate molte informazioni che riflettono le opinioni dei cittadini sui temi caldi e questo pone una grande pressione al Governo per rispondere in maniera adeguata. Non sarà facile. Dobbiamo continuare a gestire il cambio, perchè l'alternativa sarebbe uno sfacelo."

"Se non siamo in grado di creare un paese sostenibile per soddisfare le esigenze che si sono raggiunte con sacrificio, perderemo i risultati ottenuti, ma il processo è necessario" ha aggiunto alludendo alla salute e all'educazione gratuita che ricevono i cubani.

fonte Reuters

2 commenti:

nino ha detto...

l'unica cosa su cui dissento è la cancellazione della libreta per la fine del 2011.
Non sarebbe un atto graduale, ma sconsiderato, da parte del governo cubano, che darebbe solo problemi. Perciò credo che la libreta sarà cancellata nell'arco di 5-6 anni e solo se aumenteranno gli alimenti e si ridurranno i prezzi, contrariamente non succederà.

nino ha detto...

nb:
lo stato non ha distribuito 100 mila ettari di terra, ma un milione e 200 mila, dandoli non in affitto, ma in usufrutto gratuito.