28 novembre 2009

Internet e Cuba: Obama "apre" alle parole, ma "chiude" ai fatti

Gli scambi di cortesie verbali tra Yoani Sanchez, leader della blogosfera alternativa cubana, e Barack Obama, molto disponibile nel rispondere alle domande della blogger nella sua recente intervista, facevano auspicare un appoggio concreto degli USA alla libertà d'espressione dei giornalisti indipendenti, dei blogger, dei cittadini comuni cubani.

Di concreto invece c'è la chiusura del centro internet del SINA, Sezione di Interessi degli Stati Uniti all'Havana (nella foto), da parte dell'amministrazione Obama, che riduce della metà la possibilità per quei blogger e giornalisti indipendenti di comunicare con l'estero e diffondere le loro notizie dall'isola. L'unica alternativa restano gli hotel e i cybercafè, con le censure e limitazioni che si conoscono, al costo di 10 CUC/ora.

Obama fortunatamente per il mondo intero non è Bush, ma gli Stati Uniti non hanno ancora cambiato pelle, continuano ad essere lo strumento politico globale per difendere e diffondere gli interessi economici delle lobby economiche del "Distretto di Washington".
NON DIMENTICHIAMOLO!

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