24 ottobre 2009

Dissidenti a Cuba: ma allora non è così terribile!

L'oppositore cubano Nelson Aguiar, uno della causa dei 75, fù arrestato durante la primavera nera del 2003 e condannato a 14 anni di reclusione. E' stato appena rilasciato grazie alla mediazione del cancelliere spagnolo Miguel Angel Moratinos, sta aspettando di poter andare in Spagna per potersi curare.

Prima del 1959 fù membro del "movimento clandestino", dopo il trionfo della rivoluzione diventò un "soldato ribelle", nel 1993 iniziò a militare nell'opposizione.

Solo un'ora dopo la sua liberazione ha rilasciato questa intervista a Fernando Ravsberg di BBC Mundo.

Come è stata la detenzione?
Vennero a casa mia alle 5 di mattina, volevano abbattere la porta, ma poi hanno aspettato che andassi con loro.

Ha avuto una buona difesa durante il processo?
Non sapevo di avere un avvocato sino a 3 giorni prima del processo. Alla fine un oppositore ne trovò uno che ci difese con coraggio, ma fu inutile e mi condannarono.

Si parla molto del carcere Villa Marista, come è stato trattato?
Con noi sono stati corretti, erano più "leggeri" che con i narcotrafficanti e ci parlavano con educazione. Se dicessi di essere stato torturato o maltrattato mentirei.

Quando fù trasferito alla prigione di Santiago de Cuba, come fù il suo arrivo?
Nemmeno quì ci maltrattarono nè torturarono, però era molto differente, il comportamento delle guardie era più repressivo e irrispettoso. Anche se mi portavano all'ospedale della prigione, venivo incatenato mani e piedi.
Il cibo era cattivo, la colazione un miscuglio di farina, il pranzo e la cena riso e fagioli con i resti della carne di manzo: orecchie, tendini, etc.
All'inizio compensavamo con il cibo che ci portavano le nostre mogli, poi limitarono anche quello a 14 Kg. ogni tre mesi.

Potevate leggere e lavorare?
Sì, potevamo leggere, però i libri passavano prima per una censura. Non lavoravo, in generale i prigionieri poliici cubani non possono per norma lavorare per lo Stato.

Come passava le ore in cella?
Sono cristiano e mi sono rifugiato nel Signore.
Iniziai a leggere letteratura e ricordare la mia giovinezza, tornai a scrivere poesie come facevo allora. Questo evitò che perdessi la ragione.

Come viveva le visite sua moglie?
Solo lei può raccontare la difficoltà di andare dall'Havana a Guantanamo (1000 Km di distanza) per vedermi qualche ora. Per me era doloroso e contraddittorio, perchè uno desidera sempre vedere la proria famiglia, poi quando se ne vanno resta vuoto.

Lei è stato ammalato, la curarono?
In oriente non mi curarono, iniziarono ad ocuparsi delle mie malattie quando fui trasferito all'Havana. Era il Novembre del 2004, riunirono tutti gli oppositori del gruppo dei 75 e ci fecero un check-up medico. Io avevo l'ernia e fui operato due volte nell'ospedale militare Finlay, dove sono ostato curato, non mi posso lamentare: avevo una stanza separata, TV, mia moglie stava tutto il tempo con me e mi portarono a casa per vedere mia madre.

Cosa ha sentito quando le comunicarono che sarebbe stato liberato?
Successe poco a poco, perchè sono iperteso. Prima mi hanno detto che mi avrebbero trasferito in un'altra prigione migliore e dopo, quando ho visto mia moglie sulla porta, mi dissero che ero libero. Non mi vergogno a dire che inizia a piangere.

Cosa pensa della politica spagnola a Cuba?
Si dice che siamo cambiati, io non sento di essere cambiato per niente. Questo è un governo molto orgoglioso e Madrid ha deciso di cambiare la sua politica, visto che con la fermezza e durezza non si era ottenuto nulla.
Chi meglio della Spagna può avvicinarsi al governo cubano?

Dove sta andano Cuba?
Fidel Castro ha convertito le nuove generazioni in una mandria che va al macello con il sorriso sulla bocca. Hanno paura di protestare. Con un popolo così ci possono essere delle sorprese, oppure no. Anche quando nel '94 ci fù una grande protesta, il popolo ha preferito lasciare il paese piuttosto che affrontare il governo.

Quindi non ci saranno cambiamenti?
Devono esserci. Credo che il cambio che sta attuando l'attuale presidente Raul favorisca un futuro cambiamento politico, perchè sta lavorando sull'economia del paese e spero che quando "l'ombra" scomparirà, Cuba potrà aprirsi al mondo.

Dopo aver letto questa intervista i miei dubbi sono aumentati.
Ma allora non è così terribile, disumano, crudele il trattamento dei prigionieri di coscienza a Cuba?!?
Ma allora quello che dice Pablo Pacheco è esagerato!




Ma allora quello che succede a Juan Carlos Herrera Acosta è falso!






Ma allora Biscet?!?






Certo Aguiar è ancora a Cuba.
Certo la diplomazia, per il momento, esige delle dichiarazioni moderate.
Certo denunciare le ingiustizie (prima tra tutte quella di inprigionare chi non ha commesso alcun reato) ora sarebbe pericoloso.

Non credo che tutto quello che afferma Aguiar in questa intervista sia esattamente quello che succede nelle carceri cubane.
Ma credo anche che la diplomazia con la quale ha risposto alle domande possa essere un modo per cercare una nuova via.
La liberazione dei prgionieri di coscienza viene prima di tutto.
Trovare il modo, con diplomazia, di farli uscire di prigione è una priorità assoluta.
Approfittare di questa apertura, della liberazione di un prigioniero dei 75, può stimolare azione silmili per cercare la definitiva liberazione di tutti i perseguitati politici.
Ora è il momento di gridare ancora più forte: BASTA YA!

1 commento:

GaviotaZalas ha detto...

é tutto vergognoso.
Moratinos questo e lo massimo che e capace di ottenere dal governo Cubano, la liberazione di alcun prigionero politico ammalato....saluti