Il caso è quello del Dr. Darsi Ferrer. Una delegazione di diplomatici europei alla fine dello scorso Agosto si è recata all'Havana per parlare con la moglie di questo medico cubano e attivista per i diritti civili, in carcere dal 9 Luglio accusato di aver comprato al mercato nero due sacchi di cemento per riparare casa sua.
“Non è in prigione per i due sacchi di cemento”, sostiene la moglie di Ferrer. “La verità è che è un normale cittadino se la sarebbe cavata con una multa. Mio marito è in prigione per aver sognato, per voler sognare”. Sta scontando 8 anni di prigione.
Di seguito una lettera della moglie del Dr. Darsi Ferrer che chiede la giusta attenzione internazionale per i casi come quello di suo marito. A Cuba oggi oltre ai prigionieri della causa dei 75 della primavera nera del 2003, si stima che siano più di duecento i cittadini arrestati arbitrariamente, senza aver commesso alcun delitto, per reati legati alla dissidenza col regime.
UNA RICHIESTA DI SOLIDARIETA' DA YUSMANI JORGE SOCA, MOGLIE DEL DR. DARSI FERRER
"Sono una giovane donna cubana, madre di un bimbo di 8 anni che ogni giorno piange per l'assenza di suo padre.
Mio marito è afro-cubano e oggi sta languendo in una prigione cubana, cercando di sopravvivere in condizioni subumane e soffrendo trattamenti crudeli e degradanti, solo per aver dedicato il suo tempo per combattere per i Diritti Civili dei suoi compatrioti.
Il Dr. Darsi Ferrer è un professionista non un criminale come viene descritto dal regime cubano, è un medico laureato, sensibile alla sofferenza degli altri, e il quale solo crimine è stato di, ispirato da Martin Luther King e Gandhi, adottare un metodo non violento per risvegliare la coscienza del popolo cubano e di richiedere le libertà fondamentali e gli stessi diritti per tutti i cittadini cubani.
[...]
Io non domando che la gente chieda la libertà di mio marito, noi affrontiamo tutti i sacrifici richiesti da questa lotta per essere certi che il nostro popolo possa godere della libertà, giustizia e democrazia.
Quello che io chiedo è che tutte le organizzazioni di diritti umani vogliano supportare la causa che promuoveva il Dr. Darsi Ferrer, che stendano le loro mani al popolo cubano e che con il loro supporto e solidarietà fortifichino le nostre speranze per una Cuba libera e democratica."
Yusnaimi Jorge Soca
Havana, Cuba
21 Ottobre 2009
“Non è in prigione per i due sacchi di cemento”, sostiene la moglie di Ferrer. “La verità è che è un normale cittadino se la sarebbe cavata con una multa. Mio marito è in prigione per aver sognato, per voler sognare”. Sta scontando 8 anni di prigione.
Di seguito una lettera della moglie del Dr. Darsi Ferrer che chiede la giusta attenzione internazionale per i casi come quello di suo marito. A Cuba oggi oltre ai prigionieri della causa dei 75 della primavera nera del 2003, si stima che siano più di duecento i cittadini arrestati arbitrariamente, senza aver commesso alcun delitto, per reati legati alla dissidenza col regime.
UNA RICHIESTA DI SOLIDARIETA' DA YUSMANI JORGE SOCA, MOGLIE DEL DR. DARSI FERRER
"Sono una giovane donna cubana, madre di un bimbo di 8 anni che ogni giorno piange per l'assenza di suo padre.
Mio marito è afro-cubano e oggi sta languendo in una prigione cubana, cercando di sopravvivere in condizioni subumane e soffrendo trattamenti crudeli e degradanti, solo per aver dedicato il suo tempo per combattere per i Diritti Civili dei suoi compatrioti.
Il Dr. Darsi Ferrer è un professionista non un criminale come viene descritto dal regime cubano, è un medico laureato, sensibile alla sofferenza degli altri, e il quale solo crimine è stato di, ispirato da Martin Luther King e Gandhi, adottare un metodo non violento per risvegliare la coscienza del popolo cubano e di richiedere le libertà fondamentali e gli stessi diritti per tutti i cittadini cubani.
[...]
Io non domando che la gente chieda la libertà di mio marito, noi affrontiamo tutti i sacrifici richiesti da questa lotta per essere certi che il nostro popolo possa godere della libertà, giustizia e democrazia.
Quello che io chiedo è che tutte le organizzazioni di diritti umani vogliano supportare la causa che promuoveva il Dr. Darsi Ferrer, che stendano le loro mani al popolo cubano e che con il loro supporto e solidarietà fortifichino le nostre speranze per una Cuba libera e democratica."
Yusnaimi Jorge Soca
Havana, Cuba
21 Ottobre 2009
da The Real Cuba
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