Il concerto che Juanes sta organizzando per il 20 settembre a l´Avana "Paz sin fronteras", vedrà la partecipazione anche di Jovanotti che sostiene lo spirito di apertura che il concerto vuole stimolare sull'isola: libertà d'espressione e abbattimento delle frontiere, prima di tutto culturali, che dividono i paesi, ma che sono spesso solo barriere politiche dovute a ragioni che i popoli non riconoscono più.
Come ha dichiarato l’artista colombiano recentemente "tra me e i governanti dell´isola ci sono in mezzo 12 milioni di cubani, io vado a suonare per chi tra di loro vuole sentire la mia musica".
Lorenzo Cherubini "jovanotti", totalmente d’accordo con questa posizione, è stato invitato a Cuba da Juanes perché nell´isola la sua musica è amata da tantissime persone e per allargare il respiro del concerto oltre ai confini delle terre di lingua spagnola verso un paese di cultura latina come l’Italia che con Cuba ha rapporti culturali e storici.
Lorenzo conosce bene Cuba e i cubani e ha rapporti anche con i cubani che vivono fuori dall´isola. La sua posizione rispetto al governo dell´isola è da sempre critica ma non chiusa, ritiene che quello che può fare un musicista è favorire le aperture sempre. In ogni caso tentare di rompere ogni tipo di embargo culturale e economico
Nel 1995 Lorenzo è stato il primo artista pop occidentale (sotto contratto con una major) a rompere l´embargo contro Cuba con un concerto sulla scalinata dell´Università dell´Avana al quale parteciparono decine di migliaia di giovani arrivando a piedi da tutta la città.
Fu un evento storico per l´isola ed ebbe un grande eco internazionale su tutti i media. Il concerto servì a far sentire i giovani cubani meno isolati dal resto dei giovani del mondo e aveva lo scopo di sostenere valori democratici e di libertà e di progresso.
Juanes non ha intenzione di portare la sua musica live sull´isola per sostenere la politica del governo cubano ma per celebrare i sentimenti e ragioni di pace, di libertà e di comunicazione tra i popoli.
Il concerto di Juanes a Cuba è osteggiato solo da chi ha interesse a mantenere uno stato di forte tensione tra Cuba e la sua storia e il resto del mondo. La stragarande maggioranza delle persone in America appoggia l´idea di Juanes di suonare a Cuba così come in un altro paese qualsiasi dell´America Latina e del mondo.
La musica non può essere al servizio di chi appoggia strategie di tensione. La musica supera i confini e deve tentare di farlo anche in senso materiale, ovvero portandosi in ogni luogo dove esistono persone che la vogliono ascoltare.
Il concerto del 20 settembre avviene a Cuba, uno dei "nodi" del nostro tempo, e la musica vuole allentare quei nodi, alleggerirli a favore di nuovi spazi di progresso.
da Newsic.it
Come ha dichiarato l’artista colombiano recentemente "tra me e i governanti dell´isola ci sono in mezzo 12 milioni di cubani, io vado a suonare per chi tra di loro vuole sentire la mia musica".
Lorenzo Cherubini "jovanotti", totalmente d’accordo con questa posizione, è stato invitato a Cuba da Juanes perché nell´isola la sua musica è amata da tantissime persone e per allargare il respiro del concerto oltre ai confini delle terre di lingua spagnola verso un paese di cultura latina come l’Italia che con Cuba ha rapporti culturali e storici.
Lorenzo conosce bene Cuba e i cubani e ha rapporti anche con i cubani che vivono fuori dall´isola. La sua posizione rispetto al governo dell´isola è da sempre critica ma non chiusa, ritiene che quello che può fare un musicista è favorire le aperture sempre. In ogni caso tentare di rompere ogni tipo di embargo culturale e economico
Nel 1995 Lorenzo è stato il primo artista pop occidentale (sotto contratto con una major) a rompere l´embargo contro Cuba con un concerto sulla scalinata dell´Università dell´Avana al quale parteciparono decine di migliaia di giovani arrivando a piedi da tutta la città.
Fu un evento storico per l´isola ed ebbe un grande eco internazionale su tutti i media. Il concerto servì a far sentire i giovani cubani meno isolati dal resto dei giovani del mondo e aveva lo scopo di sostenere valori democratici e di libertà e di progresso.
Juanes non ha intenzione di portare la sua musica live sull´isola per sostenere la politica del governo cubano ma per celebrare i sentimenti e ragioni di pace, di libertà e di comunicazione tra i popoli.
Il concerto di Juanes a Cuba è osteggiato solo da chi ha interesse a mantenere uno stato di forte tensione tra Cuba e la sua storia e il resto del mondo. La stragarande maggioranza delle persone in America appoggia l´idea di Juanes di suonare a Cuba così come in un altro paese qualsiasi dell´America Latina e del mondo.
La musica non può essere al servizio di chi appoggia strategie di tensione. La musica supera i confini e deve tentare di farlo anche in senso materiale, ovvero portandosi in ogni luogo dove esistono persone che la vogliono ascoltare.
Il concerto del 20 settembre avviene a Cuba, uno dei "nodi" del nostro tempo, e la musica vuole allentare quei nodi, alleggerirli a favore di nuovi spazi di progresso.
da Newsic.it
1 commento:
Me basta que transforme la plaza en el OMBELICO DEL MONDO, donde confluyan las buenas energías, sobretodo las q saquen a Cuba del letargo.
saluti
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