15 settembre 2009

La politica di Cuba: la crisi mondiale sull'isola

La crisi mondiale colpisce duramente Cuba. In tre occasioni quest'anno la crescita prevista è passata dal 6% al 2,5%, per arrivare oggi al 1,7%.
I settori più penalizzati sono quelli legati alle esportazioni, quelli cioè che permettono l'entrata di valuta forte: il costo del nikel è diminuito del 50%, il turismo è diminuito del 12% e la vendita di tabacco del 13%.
Associato all'aumento del costo degli alimenti che vengono importati, la situazione è drammatica.

Inoltre lo scorso anno il passaggio di tre uragani sull'isola hanno causato danni per 10.000 milioni di dollari, soprattutto in abitazioni e agicoltura.
Le autorità riducono le importazioni, limitano le esportazioni di capitali, controllano l'uso energetico e abbassano i costi di alcuni prodotti e servizi per stimolare un consumo interno.
La caduta del valore di questi beni è stata così dura che il governo ha congelato i conti bancari di alcune compagnie straniere che lavorano a Cuba.

Restano ovviamente presenti i seri problemi economici legati ad un salario completamente scollegato dal costo reale della vita e la scarsa offerta di prodotti e servizi.
In merito ai salari sembra che Raul voglia applicare una riforma in alcuni settori, abolire la mensa interna aumentando (forse raddoppiando) lo stipendio mensile.

L'economista Oscar Espinosa propone delle riforme che permettano di cedere la terra in porprietà, aumentare i lavoratori in proprio e autorizzare piccole e medie imprese, così come è accaduto in Vietnam e China.
L'apertura degli hotel turistici anche ai cubani, riforma in vigore da un anno, ha permesso il 10%, sul totale dei posti disponibili in hotel, di turismo interno.

Alla vendita di cellulari, moto, computer e elettrodomestici, si sommano la possibilità di accedere ad internet dagli hotel e la riduzione del costo per le chiamate internazionali da Cuba.
Causa la crisi odierna, il governo ha limitato il prelevamento dai conti cubani delle imprese straniere. Chi desidera ritirare l'intero ammontare del deposito bancario, è libero di farlo ma non potrà più fare affari con Cuba.

tratto da BBC Mundo

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