Il 20 Settembre alla Plaza de la Revolucion all'Havana si dovrebbero esibire un gruppo di artisti internazionali nel concerto organizzato da Juanes.
L'autore colombiano del famoso brano "la camisa negra" sta organizzando il 2° secondo concerto di "Paz sin fronteras" all'Havana , il primo si è svolto sul ponte Simon Bolivar, che collega la Colombia con il Venezuela.
Immediatamente, soprattutto dai dissidenti di Miami, le critiche e le proteste sono rimbalzate nel mondo accusando Juanes di legittimare e quindi appoggiare il regime di Cuba.
il 10 Agosto Juanes afferma che non ha intenzione di "dare fastidio ai dissidenti in esilio" ma di stimolare "l'unione dei popoli e abbattere le frontiere".
Tramite twitter ha affermato: "non guardo il passato, quella è storia, io guardo al futuro, sia di Cuba che di tutta la regione. Non dobbiamo avere paura della libertà, di cambiare le cose, la paura è il sentimento peggiore [...] la musica, l'arte, devono restare al di sopra di qualunque ideologia o condizione".
Il 13 Agosto la situazione diventa calda.
Juanes è sottoposto a una forte pressione nel portare avanti il progetto cubano.
Il suo scopo è "andare a Cuba come simbolo, è il momento di cambiare le menti", ma la contestazione anti-castrista, soprattutto da Miami, afferma invece di non poter accettare la provocazione.
Anche dall'Europa le voci degli esiliati si fanno sentire.
Zoe Valdes, scrittrice cubana residente a Parigi, su facebook ha dato vita ad un interessante dibattito sul tema, chiedendo a Miguel Bosè (suo amico) di non partecipare, i cubani in esilio continuano a contrastare ed attaccare ferocemente l'iniziativa sostenendo che "a Cuba non c'è la guerra, quello che manca è la libertà", a loro Juanes risponde: "Ok, se non hanno libertà, come possono avere la pace?".
Lo stesso giorno molti dei cantanti che avrebbero dovuto partecipare hanno declinato l'invito, così Juanes analizza la possibilità di cancellare il concerto.
Il famoso esiliato cubano Willy Chirino da Miami, uno dei più famosi salseri al mondo, ha invece riconosciuto il diritto di Juanes di esibirsi all'Havana, anche se dichiara che il concerto ovviamente assumerà connotazioni politiche, anche perchè l'organizzatore è Amaury Perez, uno degli artisti più emblematici della dittatura cubana.
Il 14 Agosto le difficoltà aumentano.
Enrique Iglesias che inizialmente aveva appoggiato l'evento e sarebbe dovuto essere presente al concerto ha rinunciato, altri musicisti preferiscono decinare l'invito.
La promozione dell'evento diventa ardita e incerta.
Il 15 Agosto, a Miami durante manifestazioni di protesta vengono spezzati in strada i cd di Juanes e bruciate simbolicamente le "camice nere".
Il 20 Agosto la polemica incalza.
Il cantante punk Gorki Aguila, ora in Messico per una visita famigliare, afferma di non aver ricevuto nessun invito per partecipare al concerto.
Gorki è un oppositore del governo cubano, il 25 Agosto 2008 è stato arrestato per 5 giorni accusato di pericolosità sociale preventiva.
Diventato un simbolo soprattutto nella dissidenza in esilio, grazie ad una mobilitazione internazionale di blogger, artisti vari, musicisti, è stato rilasciato.
Al concerto parteciperanno invece alcuni gruppi cubani, tra cui Los Van Van, notoriamente più "accondiscendenti" con il regime.
Nello stesso giorno Juanes annuncia che c'è la possibilità di "cancellare il concerto", dopo le minacce rivolte a lui e alla sua famiglia ricevute su Twitter.
La saga/soap del "concerto per una pace senza frontiere" continua, più se ne parla e più sale la tensione.
Fatto stà che sta assumendo un aspetto patetico, peggio delle polemiche di Bossi dai suoi monti padani.
Il concerto ha sicuramente un significato importante, molto più per i cittadini cubani, per quei dissidenti "tollerati" dell'isola, per il popolo che si sente così almeno un pò considerato dalla comunità internazionale.
Alla fine a Cuba si vuole star meglio, i cubani dell'isola non sono poi così coinvolti con la politica del governo, vogliono solo vivere decentemente, con un salario decente, delle condizioni di vita decenti, potendo esprimere le proprie idee e potendo lavorare per guadagnarsi onestamente una vita dignitosa.
Il concerto lo voglio considerare da questo punto di vista.
L'autore colombiano del famoso brano "la camisa negra" sta organizzando il 2° secondo concerto di "Paz sin fronteras" all'Havana , il primo si è svolto sul ponte Simon Bolivar, che collega la Colombia con il Venezuela.
Il 4 Agosto l'iniziativa, "Paz sin fronteras", appoggiata dal governo cubano che ha messo a disposizione la simbolica Plaza de la Revolucion, è stata annunciata dal cantante colombiano.
E' il secondo appuntamento dell'iniziativa promossa da Juanes, il primo concerto si è svolto il 16 Marzo del 2008 sul ponte Simon Bolivar che unisce Colombia e Venezuela.
E' il secondo appuntamento dell'iniziativa promossa da Juanes, il primo concerto si è svolto il 16 Marzo del 2008 sul ponte Simon Bolivar che unisce Colombia e Venezuela.
Immediatamente, soprattutto dai dissidenti di Miami, le critiche e le proteste sono rimbalzate nel mondo accusando Juanes di legittimare e quindi appoggiare il regime di Cuba.
il 10 Agosto Juanes afferma che non ha intenzione di "dare fastidio ai dissidenti in esilio" ma di stimolare "l'unione dei popoli e abbattere le frontiere".
Tramite twitter ha affermato: "non guardo il passato, quella è storia, io guardo al futuro, sia di Cuba che di tutta la regione. Non dobbiamo avere paura della libertà, di cambiare le cose, la paura è il sentimento peggiore [...] la musica, l'arte, devono restare al di sopra di qualunque ideologia o condizione".
Il 13 Agosto la situazione diventa calda.
Juanes è sottoposto a una forte pressione nel portare avanti il progetto cubano.
Il suo scopo è "andare a Cuba come simbolo, è il momento di cambiare le menti", ma la contestazione anti-castrista, soprattutto da Miami, afferma invece di non poter accettare la provocazione.
Anche dall'Europa le voci degli esiliati si fanno sentire.
Zoe Valdes, scrittrice cubana residente a Parigi, su facebook ha dato vita ad un interessante dibattito sul tema, chiedendo a Miguel Bosè (suo amico) di non partecipare, i cubani in esilio continuano a contrastare ed attaccare ferocemente l'iniziativa sostenendo che "a Cuba non c'è la guerra, quello che manca è la libertà", a loro Juanes risponde: "Ok, se non hanno libertà, come possono avere la pace?".
Lo stesso giorno molti dei cantanti che avrebbero dovuto partecipare hanno declinato l'invito, così Juanes analizza la possibilità di cancellare il concerto.
Il famoso esiliato cubano Willy Chirino da Miami, uno dei più famosi salseri al mondo, ha invece riconosciuto il diritto di Juanes di esibirsi all'Havana, anche se dichiara che il concerto ovviamente assumerà connotazioni politiche, anche perchè l'organizzatore è Amaury Perez, uno degli artisti più emblematici della dittatura cubana.
Il 14 Agosto le difficoltà aumentano.
Enrique Iglesias che inizialmente aveva appoggiato l'evento e sarebbe dovuto essere presente al concerto ha rinunciato, altri musicisti preferiscono decinare l'invito.
La promozione dell'evento diventa ardita e incerta.
Il 15 Agosto, a Miami durante manifestazioni di protesta vengono spezzati in strada i cd di Juanes e bruciate simbolicamente le "camice nere".
Il 20 Agosto la polemica incalza.
Il cantante punk Gorki Aguila, ora in Messico per una visita famigliare, afferma di non aver ricevuto nessun invito per partecipare al concerto.
Gorki è un oppositore del governo cubano, il 25 Agosto 2008 è stato arrestato per 5 giorni accusato di pericolosità sociale preventiva.
Diventato un simbolo soprattutto nella dissidenza in esilio, grazie ad una mobilitazione internazionale di blogger, artisti vari, musicisti, è stato rilasciato.
Al concerto parteciperanno invece alcuni gruppi cubani, tra cui Los Van Van, notoriamente più "accondiscendenti" con il regime.
Nello stesso giorno Juanes annuncia che c'è la possibilità di "cancellare il concerto", dopo le minacce rivolte a lui e alla sua famiglia ricevute su Twitter.
La saga/soap del "concerto per una pace senza frontiere" continua, più se ne parla e più sale la tensione.
Fatto stà che sta assumendo un aspetto patetico, peggio delle polemiche di Bossi dai suoi monti padani.
Il concerto ha sicuramente un significato importante, molto più per i cittadini cubani, per quei dissidenti "tollerati" dell'isola, per il popolo che si sente così almeno un pò considerato dalla comunità internazionale.
Alla fine a Cuba si vuole star meglio, i cubani dell'isola non sono poi così coinvolti con la politica del governo, vogliono solo vivere decentemente, con un salario decente, delle condizioni di vita decenti, potendo esprimere le proprie idee e potendo lavorare per guadagnarsi onestamente una vita dignitosa.
Il concerto lo voglio considerare da questo punto di vista.
2 commenti:
hai fatto un bel riassunto del problema Juanes_juanetes, bravo!!
En mi opinion Juanes es un falso va a cantarle a la dictadura y basta que no le de màs vueltas, que cante él por suerte es un hombre libre y a los cubanos de la isla estamos habituados a las falsas consignas:
Paz sin fronteras...
unidos por la paz
pioneros por el comunismo..
soldados de las ideas...
Crecimos en el cuento ahora a dormir con la nanna de Juanes.
quien sabe si en medio de la musica se oiga un "Libertad para CUBA!!!"
SALUTI
juanes no me gusta mucho pero una ves al menos estoy de acuerdo con el,va a cantar a mi pais bello junto a artistas como silvio rodriguez que es un grande y lo admiro mucho bravo,dejemos atras las diferencias y demostremosle al mundo que cuba es bella propio por ser unica al mundo.viva cuba libre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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