19 novembre 2008

La politica di Cuba: la Cina sempre più presente a Cuba

Il presidente cinese Hu Jintao e Raul Castro hanno affermato che sarà incrementato il commercio e la cooperazione tra i due governi.
Hu è stato ricevuto da Raul al Palazzo della Rivoluzione, di fronte 300 giovani cinesi, in rappresentanza dei 1.197 studenti che studiano all’Havana.
Hu ha incontrato anche Fidel Castro
(nella foto) con il quale ha affermato la fraterna amicizia, e la leale alleanza in questi difficili momenti del panorama internazionale.

Prima della sua visita a Cuba una commissione di ambo i governi ha sottoscritto 10 accordi per l’acquisto di zucchero e nichel cubano, la collaborazione per la riabilitazione portuale e per il sistema sismologico, e inversioni nella bio-tecnologia.

Sotto lil governo di HU, che iniziò nel 2004, si è accelerato l’incremento del commercio, l’inversione e il credito sull’isola. Nel 2007 l’interscambio ha raggiunto i 2.600 milioni di $, con i quali la Cina diventa il secondo socio di Cuba, dopo il Venezuela.

Pechino ha concesso crediti all’Havana per acquistare mezzi di trasporto come autobus, camion, auto, treni e milioni di elettrodomestici in sostituzione dei vecchi articoli sovietici, all’interno di un programma di risparmio energetico.

Hu è arrivato a Cuba con 4,5 tons. di aiuti umanitari e 2.5 milioni di $. Niente rispetto alle possibilità cinesi e alle esigenze cubane (10.000 milioni di $) dopo la devastazione dei recenti uragani. Non solo ma questo “aiuto” sembra mirato per rafforzare “un continuo e costante impegno del popolo cubano nella costruzione del socialismo”.
Impegno del popolo cubano... per costruire che?...

CHE??!! Il governo cinese non solo non è un esempio di “socialismo”, ammesso che questo termine abbia ancora significato oggi. Al contrario è il peggior esempio di capitalismo-schiavismo del 3° millennio.

I Castro’s brothers, arroccati sull’ultima, fragile, decadente protuberanza comunista non possono far altro che accettare un patetico (cosmetico) “appoggio” cinese.
Senza fermarsi a riflettere sulla difficile compatibilità tra la cultura, la società cinese e quella cubana.
Senza pensare che l’obiettivo cinese (come quello russo), è quello di avvicinarsi ai confini statunitensi, la presenza nel golfo è sempre più importante, sia politicamente che economicamente.

Comunque il governo cubano ha scartato la possibilità di seguire il modello cinese -comunista con una apertura economica-, per affermare che l’isola cerca un suo proprio modello socialista di sviluppo.

per saperne di più:
En Nuevo Herald
Granma Internacional

5 commenti:

Anonimo ha detto...

se l'obiettivo cinese e russo è quello di entrare nel golfo, per infastidire l'impero americano, è certo che la fragile imbarcazione cubana, che tanto fragile non è, se è riuscita a non essere sommersa in 50 anni dalle intemperie, da questi paesi sarà rafforzata sicuramente con accordi economici.L'isolamento di cuba, durato almeno 15 anni dal crollo dell'unione sovietica, è finito.

Roberto Ferranti ha detto...

Nino, hai mai vissuto un pò a Cuba? L'isolamento non ha danneggiato il regime, al contrario lo ha rafforzato, l'imbarcazione è sporavvissuta grazie al sacrificio (soprattutto economico del popolo cubano). Poi la Cina e la russia culturalmente sono così vicini ai cubani come alieni arrivati da Marte. Quindi stiamo parlando solo di manovre economiche. Legarsi a paesi feudali, mafiosi, schiavisti come la Cina e la Russia, non solo non è la risposta alle esigenze cubane, ma è la peggior manifestazione di un futuro "socialismo cretivo". Solo le persone contano, la qualità di un governo è misurata dalla qualità della vita del popolo che governa... Le parole, come sempre, stanno a zero... Ciao

Anonimo ha detto...

a cuba non ho mai vissuto, anche se non ci vuole molto per capire che gli anni del periodo speciale sono stati molto duri. Ma è un fatto che l'isolamento vissuto in 15-16 anni è ormai un ricordo.Il governo cubano dopo il legame coll'urss non si legherà a doppio filo con nessun paese, ma cercherà di avere rapporti con quasi tutti. La qualità della vità alla propria gente si da con i mezzi che la nazione possiede o perchè ricca di suo o perchè ruba alle altre. Cuba non ha nessuna di queste due "peculiarità".

Anonimo ha detto...

roberto, dal momento che hai rapporti coll'isola sai se c'è una direttiva contro il diritto all'aborto ?

Roberto Ferranti ha detto...

E' vero che il benessere di un popolo è relativo alle ricchezze del paese. Cuba, però, durante i 50 anni ha incrementato l'apparato di controllo e repressione incondizionato. Sino al '90 gli aiuti sovietici davano una parvenza di relativo "benessere" nella popolazione. Dopo, il periodo speciale ha imposto restrizioni, ma l'apparato di controllo, burocrazia e repressione ha (e continua) a prosciugare ogni entrata economica del Paese.
Solo concedendo una graduale libertà si potranno smantellare i pachiderma del rigme, snellendo così una burocrazia soffocante, e sviluppando una economia pubblico-privata interna. Ben vengano poi i rapporti con qualunque paese..
Per quanto riguarda l'aborto, non esiste ancopra (credo) una legge che lo reloga, è sempre stato libero e (devo dire forse troppo) diffuso.
So che però recentemente il governo cerca di "educare" alla prevenzione, sono più rigidi nel praticarlo, ad esempio con minori,
una vera direttiva ufficiale non credo esista, indagherò più a fondo. Grazie, ciao