Quest’uomo è un grandissimo esempio. “Libertà per il dr. Oscar Elias Biscet e per tutti i cubani imprigionati per la loro coscienza, per le loro idee e per il diritto di essere autentici padroni di sè stessi.”
1. Amerai la tua patria sopra ogni cosa, anche quando la patria non ne abbia bisogno, non ti stimi e abbia poco da darti a tuo beneficio.
2. Non nominare il nome del popolo invano, tu sei un individuo e non puoi parlare a nome di un intero popolo. I tuoi interessi entrano in contraddizione diretta con quelli degli altri cubani. Le tue opinioni, con quelle di altri tuoi compatrioti.
Quando sarai capace di ammettere, permettere e tollerare questo, alla fine servirai a qualche cosa.
3. Sentire come il tuo, il sentiero (ed eventualmente il naufragio) del popolo di Cuba, anche se non condividi le decisioni del timoniere. Fallo almeno per la misericordia verso i galeotti.
4. Onora la storia del tuo paese e farai tua la grandezza e la miseria, perché quest’ultima ti definisce tanto quanta la prima.
5. Non uccidere l’illusione che altri compatrioti possano avere nei loro progetti, perché sino a quando non diverranno pratica tutti valgono allo stesso modo o nessuno vale nulla. La politica, piaccia o no, è empirica. Dai suoi frutti si conosce l’albero.
6. Non commettere atti che possano peggiorare la situazione dei cubani, o finirai condividendo il pensiero del “Che” con la formula “quanto peggiore, meglio è”?
7. Non rubare il nome di Cuba, non devi vivere sulle spalle della sua situazione né devi eleggerti a portavoce di quella opposizione che fa dei suoi piani un modo di guadagnarsi da vivere.
8. Non smentire né falsificare la situazione a Cuba, così che aumentando il dramma la tua denuncia sembri fuori questione. La situazione è già sufficientemente penosa e da denunciare. Il solo riflesso della realtà cubana basta e avanza.
9. Non avere oscuri pensieri di potere per un futuro post-rivoluzionario.
10. Non codificare il potere dei Castro, in quanto si suppone che tu non sia un arrivista né un semplice invidioso che denuncia lo status quo per sentirsi estraneo alla distribuzione del potere politico. Varrà di più per te essere un buon maestro per un popolo che non ha la più minima sensibilità democratica. Insegnalo e torna a casa con la tua famiglia, e con i tuoi cari.
1. Amerai la tua patria sopra ogni cosa, anche quando la patria non ne abbia bisogno, non ti stimi e abbia poco da darti a tuo beneficio.
2. Non nominare il nome del popolo invano, tu sei un individuo e non puoi parlare a nome di un intero popolo. I tuoi interessi entrano in contraddizione diretta con quelli degli altri cubani. Le tue opinioni, con quelle di altri tuoi compatrioti.
Quando sarai capace di ammettere, permettere e tollerare questo, alla fine servirai a qualche cosa.
3. Sentire come il tuo, il sentiero (ed eventualmente il naufragio) del popolo di Cuba, anche se non condividi le decisioni del timoniere. Fallo almeno per la misericordia verso i galeotti.
4. Onora la storia del tuo paese e farai tua la grandezza e la miseria, perché quest’ultima ti definisce tanto quanta la prima.
5. Non uccidere l’illusione che altri compatrioti possano avere nei loro progetti, perché sino a quando non diverranno pratica tutti valgono allo stesso modo o nessuno vale nulla. La politica, piaccia o no, è empirica. Dai suoi frutti si conosce l’albero.
6. Non commettere atti che possano peggiorare la situazione dei cubani, o finirai condividendo il pensiero del “Che” con la formula “quanto peggiore, meglio è”?
7. Non rubare il nome di Cuba, non devi vivere sulle spalle della sua situazione né devi eleggerti a portavoce di quella opposizione che fa dei suoi piani un modo di guadagnarsi da vivere.
8. Non smentire né falsificare la situazione a Cuba, così che aumentando il dramma la tua denuncia sembri fuori questione. La situazione è già sufficientemente penosa e da denunciare. Il solo riflesso della realtà cubana basta e avanza.
9. Non avere oscuri pensieri di potere per un futuro post-rivoluzionario.
10. Non codificare il potere dei Castro, in quanto si suppone che tu non sia un arrivista né un semplice invidioso che denuncia lo status quo per sentirsi estraneo alla distribuzione del potere politico. Varrà di più per te essere un buon maestro per un popolo che non ha la più minima sensibilità democratica. Insegnalo e torna a casa con la tua famiglia, e con i tuoi cari.
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