L’amico Aston Villa esprime in
questo post un’idea e, secondo me, una sempre più reale alternativa sostenibile:
emigrare!
Noi amanti di Cuba, non solo per le spiagge e le donne, pensiamo all’isola
come un futuro possibile, lontano dalle certe e imminenti, anzi già visibili,
realtà italiane oramai senza una possibilità di rinascita o ripresa.
Il sistema
finanziario gestito da una piccola elite globale ha già raggiunto i suoi
obiettivi di dominio e schiavitù del nostro sistema socio-politico ed economico.
Cuba, sta dimostrando di potersi riformare, di poter plasmare un futuro che
possa sviluppare una libertà economica sostenibile e allo stesso tempo
garantire basilari garanzie sociali che il mondo occidentale ha definitivamente
perso.
Ieri sera ero a cena con un
carissimo amico e la sua fanciulla cubanita in dolce attesa.
Ovviamente si e' parlato molto di
Cuba, di cio' che sto' facendo e degli scenari futuri che si stanno delineando.
Ho ribadito che per poter trarre
vantaggi da un cambiamento occorre esserci dentro nel momento esatto in cui
questo avviene.
Lui, dandomi ragione, mi ha pero'
ricordato che fino a quando, qua', ha un lavoro che gli permette un certo
tenore di vita a mollarlo non ci pensa minimamente.
Nel momento in cui certe
sicurezze venissero meno il trasferimento armi e bagagli a Cuba sara' nei
fatti, facendo in questo modo felice la cubanita che spinge per questa
direzione.
Ovviamente il mio amico ha
ragione, fino a quando qua' c'e' un buon lavoro a dare un discreto reddito
sarebbe da folli rinunciarci per un tuffo nell'ignoto. Ammesso che oggi a Cuba
regni ancora l'ignoto.
Pero' il solo fatto di prendere
in considerazione l'opzione di un eventuale trasferimento, situazione che mi
pare accomuni tanta gente, e' una novita' assoluta rispetto al recente passato.
Solo qualche anno fa' sarebbe
stata considerata, da tutti, una follia.
Qua' le cose andavano bene mentre
Cuba era chiusa come un riccio ad ogni riforma o novita'.
L'isola era un luogo perfetto per
una vacanza e per mille racconti da dopocena nel nostro vissuto italiano.
Oggi non e' piu' cosi'.
Tanta gente vede il trasferimento
a Cuba in pianta piu' o meno stabile, non piu' come un utopia ma come un
progetto che potrebbe, a breve, avere una sua attuazione.
Il mio lavoro stagionale facilita
le cose,anche perche' resto dell'idea che la cosa migliore sia tenere i piedi
ai due lati del bloqueo.
L'interesse con cui tanti amici
seguono i miei movimenti dimostra che nella testa di molti c'e' la voglia di
cambiare
Voglia di un paese dove tutto sia
ancora da fare rispetto al nostro dove, oramai, tutto e' stato fatto....e
spesso fatto male.
Certo ci vuole una donna, una
cubana residente nel paese, per poter avviare un percorso, occorre un
matrimonio per poter accedere a una residenza permanente.
Si puo' iniziare anche con una
residenza temporanea, magari iscrivendosi ad un universita' se proprio si vuole
sondare il terreno per qualche mese.
Poi ci vuole una casa, molti
sposati con cubane questa ce l'hanno, la casa della famiglia di lei.
Puo' essere una scelta iniziale,
che io non ho fatto ma che comprendo.
Si puo' pensare ad una attivita'
di cuentopropista, in attesa di poter mettere su un attivita' visibile e con
vetrine sulla strada (anche per questa riforma A MIO AVVISO non manca
moltissimo).
Si puo', una volta risolto il
problema della casa, comprare un mezzo di trasporto anche se non e' una cosa
imprescindibile.
Insomma le soluzioni esistono,
Cuba cambia, sta' cambiando e cambiera' ancora.
Solo 3-4 anni fa' i cubani non
entravano nella maggior parte degli hotel del paese e non potevano rentare un
carro, oggi possono fare tutto cio', possono avere una attivita' privata,
comprare e vendere case e auto, uscire dal paese liberamente.
Appena a Cuba potremo avere, a
cifre accettabili, internet non e' detto che certe situazioni professionali,
italiane, non possano essere gestite anche da la'.
Certo per iniziare una nuova vita
a Cuba occorre un minimo di capitale iniziare, fondi per vivere per un certo
periodo nel quale guardarsi attorno per capire come muoversi, ma la cosa non e'
piu' un utopia.
Ovviamente fino a quando qua' si
ha cio' che serve per vivere o....sopravvivere e' difficile fare una certa
scelta ma rimandare all'infinito puo' far perdere opportunita' importanti.
Certo io la faccio facile,
mangiato io mangiato tutti.
Mi rendo conto che se ci sono dei
figli la cosa puo' essere piu' complicata ma conosco gente che lo ha fatto.
I figli si sono ambientati
benissimo a Cuba, la scuola non sara' di livello come le nostre ma i ragazzini
crescono piu' liberi e sicuramente piu' felici.
Sono scelte, come quelle di
ognuno, ogni scelta porta delle conseguenze che occorre essere in grado di
gestire.
Scelte che , secondo me, non vanno
troppo posticipate.
Quando il treno passa, se non sei
in stazione...lo perdi.
Nessun commento:
Posta un commento