Cuba si sa è un paese in
difficoltà economiche: salari bassissimi, infrastrutture disastrate,
produttività bassa. E’ anche vero che sta crescendo, + 2,5% nel 2011. Ma quello
di cui non si parla è che sta resistendo alle pressioni titaniche del “mondo capital-liberista
occidentale” (inteso prevalentemente da USA e UK e appoggiato dalla maggior
parte di stati-servitori come l’Europa) da più di 50 anni e non solo per la lotta all’embargo,
ma soprattutto grazie all’indipendenza del FMI e dalle varie Banche centrali
private (vedi Banca d’Inghilterra, Federal Reserve americana e Banca Centrale
Europea) che si arrogano il diritto di stampare moneta, prestandola poi agli
stati membri con un tasso d’interesse variabile e che oggi si aggira intorno al
2,5% annuo.
Ma che significa? In poche parole questo si chiama SIGNORAGGIO.
Si,
ma che vuol dire? Ecco come una favola per bambini (disubbidienti) può spiegare
di cosa si tratta e il perché questo stratagemma truffaldino ha causato il
disastro economico e il fallimento del sistema capital-liberista e del libero
mercato così come lo conosciamo oggi.
Immaginate una società in piccolo. Diciamo un paesino composto da un centinaio di abitanti nel quale ognuno abbia un ruolo diverso, ovvero sappia fare qualcosa che gli altri non sanno fare. Ci sarà quindi il calzolaio, il barbiere, il ristoratore, il muratore, il falegname ecc…Un modellino di società standard in scala ridotta. Immaginate ora che il denaro totale posseduto da questa piccola società ammonti a…diciamo… a 100.000 euro. Ogni abitante possiederà in media 1.000 euro in banconote di vario taglio. Immaginiamo che la cultura dominante di questa società sia il risparmio a tutti i costi. Se ognuno di loro si tenesse il denaro stretto stretto, senza spenderlo, la società sarebbe destinata a cadere nella miseria più totale nel giro di pochi giorni. Zero scambi commerciali = morte sicura del nostro simpatico paesino di montagna in tempi brevissimi. La cultura dominante, affinchè la società prosperi, deve essere quella dello scambio commerciale continuo, della vivacità di mercato costante. Avremo così il calzolaio che paga 100 euro il falegname per sistemare una porta; il falegname pagherà 30 Euro al ristoratore per il pranzo; il ristoratore pagherà 15 Euro il barbiere per i capelli, il quale pagherà 60 Euro il sarto per la camicia nuova ecc…Il denaro è sempre quello, ma per il solo fatto di passare di mano in mano quella società è destinata a migliorare il proprio benessere materiale all’infinito.
La società dei consumi si basa su questo semplice principio.
Immaginiamo che questa società sia governata da un capo saggio, buono e che lavori per il bene di tutti: lo so che è difficile da credere ma proviamo a fare questo sforzo di immaginazione (in una favola ci puo’ stare…)!
Tale capo deciderà saggiamente quante banconote stampare (in base alla quantità delle merci in circolazione, al comportamento del mercato, all’aumento demografico, agli scopi comuni ecc…) ed in che maniera distribuirle; per esempio sotto forma di compenso per lavori di pubblica utilità. Il costo di produzione di tali banconote sarebbe irrisorio: carta + inchiostri + manodopera. Potrebbe ordinare al tipografo del paese di stampare il denaro, ricompensandolo con la giusta dose di banconote da lui stesso stampate, e a fine stampa potrebbe prendere i cliché e portarli al sicuro affinché nessuno ne abusi. Semplice no?
Tutto troppo bello perché sia vero…
Immaginiamo invece che il capo di questo villaggio sia un tipo disonesto, arrogante, subdolo e che sia molto concentrato sul proprio e personale interesse e che del villaggio e dei suoi abitanti non gliene freghi proprio un bel niente! Immaginiamo che tale capo venga avvicinato da un losco individuo, che chiameremo “Amschel“ il quale gli proponga un sistema per diventare immensamente ricchi entrambi, fregando per bene gli ignari abitanti del villaggio. Il capo accetta di buon grado e si mette ad ascoltare la furbissima proposta del nero cornacchione: “per prima cosa” dice il losco Amschel “devi ritirare tutte le banconote che girano nel tuo villaggio e distruggerle!“. “Sei impazzito?” ribatte il capo: “sarebbe la fine di tutto!”. “No, tranquillo…” sussurra con un diabolico sorriso il sig. Amschel “…sarà l’inizio di tutto! Sostituirai tutte le banconote, che ora sono di proprietà degli abitanti del villaggio, con quelle che ti darò io. Io però non ti regalerò le banconote…eh! eh! eh!…ma te le presterò per un tempo indefinito. In cambio ti chiederò un misero interesse…diciamo…un 2…anzi…un 2,5%! Se metterai in circolazione lemie banconote io ti farò diventare ricchissimo!”. “Mmm….Tutto qui? Accetto , ovviamente! Ma per metterle in circolazione come faremo?”.”Tranquillo capovillaggio. Dovrai concedermi il permesso di fondare una banca nel tuo villaggio, per il resto penserò a tutto io! Ih! Ih! Ih!”
L’economia sembra funzionare più o meno come prima ma dopo un anno arriva la prima stangata…Amschel contatta il capovillaggio e gli chiede il pagamento degli interessi: il 2,5% di 100.000 Euro ovvero 2.500 Euro! Il primo anno il capovillaggio riesce a pagare, ma già il secondo anno si trova in difficoltà. Dovrebbe pagare altri 2.500 Euro ma la popolazione è aumentata ed il denaro totale è diminuito e così anziché pagare si fa prestare altri 20.000 Euro da quel torvo del sig. Amschel. Il terzo anno gli interessi da pagare diventano 5.500Euro, ovvero il 2,5% dei 100.000 iniziali + i 2.500 di interesse non pagato l’anno prima + gli interessi sui 20.000 prestati l’anno prima.
Il capovillaggio però non ha un euro e così chiede un prestito agli ignari abitanti del villaggio inventando il B.O.T.! In pratica dice: se mi prestate 5.500 Euro io tra sei mesi ve ne restituisco 5.700. Gli abitanti non si fanno pregare (sembra un buon affare) e così prestano il denaro al capovillaggio. Egli salda la rata di 5.500 Euro, ma sei mesi dopo si presenta il problema di pagare i 5.700 euro di B.O.T. agli abitanti. Il capovillaggio taglia la testa al toro e si fa prestare altri 10.000 euro dal cornacchione così può saldare il B.O.T. ed anche pagare la prossima rata di interessi al sig. Amschel. Intanto la massa monetaria nel paesino è aumentata e, di conseguenza, ogni singola banconota perde di valore (inflazione) e quindi la gente si ritrova ad avere bisogno di più denaro (che ora vale meno) per poter svolgere la propria attività. Ed è così che anno dopo anno quel paesino, senza sapere ne perché ne percome, si indebita sempre di più e si avvicina sempre di più al punto di non ritorno. Amschel inizia a sfregarsi le mani…il suo piano sta cominciando a dare i suoi frutti. Amschel, infatti, prestando delle merci di modico valore (il valore reale delle banconote è praticamente nullo, composto solo da carta, inchiostro ed un po’ di manodopera) sta tenendo sotto il suo potere l’intero villaggio senza che gli abitanti abbiano il benché minimo sospetto di cosa stia accadendo….
Iniziate a capire?
Ben presto il capovillaggio si troverà invischiato in una gravosa situazione che non riesce più a controllare. Il debito è inestinguibile; infatti anche ammettendo che quel genialoide del capovillaggio setacci l’ intero paese, raccolga tutti i soldi in circolazione, li metta in un bel saccone e li restituisca in toto all’arcigno e diabolico Amschel non servirebbe a nulla: rimarrebbero sempre gli interessi da pagare!
Comunque lui è ricco, inoltre viene sempre rieletto in quanto il buon Amschel gli paga le campagne elettorali, la gente non sa nulla di nulla e quindi chissenefrega! Inizia ad elaborare teorie astruse ed incomprensibili da dare in pasto al villaggio per giustificare la presenza di questo debito, di cui si inizia a vociferare, che riguarda tutti i cittadini e che si ingrossa sempre di più. La situazione vera è che il villaggio è in debito con il sig. Amschel dell’ intera massa monetaria che circola nel paese+ svariate migliaia di euro di interessi (relativi, per l’appunto, all’intera massa monetaria che il villaggio possiede in prestito, senza saperlo!). Il capovillaggio, per sminuire la cosa, fa intendere che il debito sia costituito solo dagli interessi in quanto se i cittadini immaginassero che si stanno scambiando del denaro che non è di loro proprietà probabilmente prenderebbero il capo, gli leverebbero la pelle e lo immergerebbero nel sale grosso ! Ad un certo punto il sig. Amschel inizia a diventare un po’ più severo. Minaccia diritirare tutti i soldi che circolano nel villaggio (creando una depressione senza precedenti – vedi Argentina) se non vengono pagati regolarmente gli interessi. Il capovillaggio non può pagare delle rate così elevate ed inizia a regalare, in cambio del condono degli interessi, dei beni appartenenti alla comunità:regala la fonte di acque potabili, così Amschel inizia a far pagare l’acqua ai cittadini; regala la centrale elettrica, ed i proventi vanno così al sig. Amschel; regala dei bellissimi palazzi pubblici ecc…Ai cittadini racconta di privatizzazioni necessarie per rendere i servizi più efficienti e altre storielle che i poveri villici, immersi nella loro ignoranza, si bevono come camomilla calda ! Il sig. Amschel, uomo-ombra conosciuto solo dal capovillaggio, se la ride pensando a quanto è riuscito ad ottenere senza, praticamente, muovere un dito. Può produrre denaro a piacere a costo zero: paga infatti i costi vivi di carta, inchiostro e manodopera con parte del denaro prodotto. Lo può prestare al valore che c’è scritto sopra e chiedere un interesse relativo alla cifra scritta su ogni banconota.
Quando il capovillaggio non riesce più a pagare gli interessi può chiedere delle merci reali, dal valore vero (fonti d’acqua, palazzi, industrie pubbliche ecc…) in cambio … del nulla!!Tutto questo non ha, ovviamente, nessuna utilità per i cittadini.Non serve a nulla e, anzi, li danneggia visto che gran parte delle tasse che pagano servono a pagare parte degli interessi sul debito “pubblico” creato ad arte dai due compari. Le tasse che i cittadini, ben presto si trovano a pagare, raggiungono vette inimmaginabili. Molte tasse sono nascoste, o difficilmente percepibili per cui essi hanno si la sensazione di pagare molte tasse, ma non così tante come realmente fanno. Essi pagano, mediamente, il 37 % di tasse sul reddito che percepiscono. Con i soldi che rimangono acquistano i beni di cui necessitano, sui quali grava una tassa media diretta del 21%(I.V.A.). Inoltre, l’azienda che produce quei beni, riversa su di essi tutte le tasse che ha sostenuto per produrli, che incidono per un ulteriore 40% sul prezzo dei prodotti. Senza saperlo, anche perché sono veramente parecchio ignoranti questi paesani zucconi, si ritrovano a pagare circa un 70% di tasse su ciò che guadagnano. Ovvero lavorano da Gennaio a Settembre inoltrato solo per pagar tasse ed il poco che rimane per acquistare beni!. A scuola insegnano loro che, tempo addietro, esisteva una forma di sfruttamento dei villici chiamata mezzadria; il padrone di una gran fetta di terreno consentiva ai contadini di lavorarlo e lui, senza fare niente, si tratteneva metà del raccolto a titolo di affitto del terreno. Questo racconto era talmente convincente che gli abitanti del villaggio, dopo averlo ascoltato, se ne uscivano con commenti del tipo: “poverini…meno male che certe cose non accadono più…viva la democrazia” e altre boiate del genere. Adesso è molto peggio di allora ma i poveri ingenui non lo sanno! Prima dell’avvento del cornacchione l’economia funzionava e le pensioni potevano essere pagate ad un’età decente, nella quale il lavoratore poteva godersi un po’ di vita in condizioni di buona salute e di relativa giovinezza. Ma con gli interessi da pagare questo non è più possibile! Gli uomini, quindi, devono continuare a produrre e a rendere almeno fino a 65 anni di età, ovvero più della media aritmetica dell’età di decesso! Per convincere i suoi polli a fare ciò, il capovillaggio si inventa di sana pianta un parametro (supportato da astruse ed inverificabili formule matematiche ) per giustificare questa necessaria decisione,nascondendo nel contempo i veri dati sulla vita media dei cittadini. Così facendo crea la famigerata “aspettativa di vita osperanza di vita“…tarandola a casaccio intorno ai 79/84 anni…tanto, come per molte altre cose, egli sa che nessuno si permette di verificare o di porsi una benché minima domanda su questo argomento. Con la sua banca, l’oscuro cornacchione,riesce a fare anche di più. I cittadini, strangolati dalle inutili e subdole tasse che stanno pagando, si rivolgono sempre più spesso alla banca del sig. Amschel per dei prestiti di denaro.
Egli, potendosi stampare il denaro a piacimento, non ha bisogno di possedere del denaro onestamente guadagnato per poterlo affittare ai cittadini. Così concede volentieri prestiti a chi li richiede chiedendo a sua volta però delle solide garanzie in cambio del prestito; per esempio chiede diipotecare la casa, terreni, la macchina o altri beni guadagnati dai cittadini con anni di sacrificio. Loro firmano; spesso non hanno altra scelta. Il sig. Amschel si aggiudica così un’altra vittoria su quei tontoloni dei villici…intanto, per non perdere l’abitudine, si fa restituire i soldi con un po’ di sani interessi. Poi, ad ogni prestito, fa aumentare il debito pubblico di tutta la comunità in quanto, prestando denaro, egli fa aumentare la massa monetaria circolante. Massa monetaria che, è bene ricordarlo, gli appartiene in toto e che i cittadini hanno “in prestito” con un interesse del 2,5% annuo. Inoltre se il povero cittadino che ha chiesto un prestito non riesce a restituire quanto dovuto, l’avido cornacchione, col sorriso sulle labbra, gli porta via la casa riducendo sul lastrico il malcapitato di turno.
Questa storia, purtoppo, non ha il lieto fine in quanto i cittadini sono rimasti per 300 anni all’oscuro di tutto e, facilmente,rischiano di sguazzare nell’ignoranza per altri 300 anni. Il cittadino medio non è curioso, non si fa domande, non cerca risposte…è intellettualmente pigro e quindi è il soggetto ideale per una sana e doverosa “truffa monetaria”! Inoltre, si sa, se la TV non parla di un certo argomento, tale argomento, praticamente, non esiste! Talvolta i TG annunciano una variazione del tasso di interesse della Banca Centrale in più o in meno ma il 99% di chi ascolta non è in grado di capire un bel niente di niente e non si pone nessun interrogativo. Il banchiere Amschel conosce i suoi polli ! Accettando, ripeto senza saperlo, il denaro del sig. Amschel come moneta di scambio i cittadini lavoratori si sono condannati ad un’economia basata sul produrre sempre di più. Ogni anno la produzione di beni materiali deve essere superiore a quella dell’anno precedente: non importa di cosa se ne faranno di tutte quelle merci, l’importante è arginare il più possibile il crescere del debito (che comunque, per sua natura, è destinato a crescere all’infinito e a non essere mai saldato). Lavoreremo sempre di più per avere sempre meno. Lo Stato potrà, con trucchi e trucchetti vari, limitare i danni nell’immediato ma in un futuro non lontanissimo ci troveremo strangolati nella impietosa morsa del debito ed il sig. Amschel potrebbe anche decidere di rivolere indietro i “suoi” soldi!
I protagonisti di questo racconto , basato su una storia vera, sono: il capovillaggio=il governo; il villaggio=lo Stato (inteso come “cittadini”); Amschel=la Banca Centrale Europea(oppure la Banca d’Inghilterra o la Federal Reserve…in pratica tutte quelle banche che si arrogano il diritto di stampare e di prestare il denaro agli Stati).
Lo scopo di questa storiella è quello di generare un’ intuizione nel vostro cervello. Di aprirvi la mente, di illuminarvi in maniera da non essere più considerati dei giuggioloni imbecilli facilmente schiavizzabili. Adesso, per esempio, avete capito (spero) il perché del fatto che se andate davanti alla questura, tirate fuori un biglietto da 50 Euro e gli date fuoco vi possono arrestare…state distruggendo una merce che non vi appartiene. E che non appartiene nemmeno allo Stato Italiano. Appartiene alla Banca Centrale Europea (che è un’ entità privata) da cui li avete ricevuti in prestito e a cui li dovrete restituire con gli interessi….
Non sarebbe ora di svegliarci e, finalmente, cacciare a pedate il banchiere usuraio usurpatore della nostra “Sovranità Monetaria” e riservare anche qualche buona pedata nel sedere ai politici corrotti che permettono ai banchieri questo imbroglio del Signoraggio bancario? La Sovranità appartiene al Popolo (lo afferma anche la nostra Costituzione) i politici e i banchieri l’hanno sottratta al Popolo con la frode e con l’inganno, sfruttando l’ignoranza della gente di cui essi stessi sono responsabili.
Ora è arrivato il momento di ribellarci e riprenderci la nostra libertà e i nostri diritti sulla moneta che appartiene al Popolo Sovrano e non ai banchieri privati.
di Lucio Sanna da Boorp.com
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