L’esistenza del mercato con le sue categorie
di base come il denaro, i salari, le banche, il credito, etc, non implica la
presenza di un sistema capitalista. Tali categorie economiche accompagnano la
società umana dagli albori della civilizzazione.
Il socialismo nel modello conosciuto sino ad
oggi non ha potuto eliminare il mercato, tema che fu un vero incubo per alcuni
pensatori comunisti, tra i quali Che Guevara.
Quindi i leaders socialisti dovranno
considerare che il mercato e le sue categorie economiche saranno la base di
qualunque variante si voglia applicare, sarà quindi positivo utilizzare le
istituzioni e le strutture ereditate, il quale funzionamento non deve
oltrepassare le finalità che derivano dal senso comune e dalla solidarietà
collettiva.
[…]
Il fatto di adottare un sistema monopartitico, bipartitico o multipartitico non implica l’attuazione di un’autentica democrazia. La cosa
essenziale è la partecipazione attiva delle masse popolari, in tutti le sue
caratteristiche, senza discriminazioni, per decidere dalla scala locale sino a
quella nazionale in merito alle questioni sociali.
[…]
I paesi che cercheranno una forma di
distribuzione dei capitali più giusta, diminuendo la differenza tra ricchi e
poveri, generalmente partendo da forti strutture capitaliste di Stato, di fatto
stanno “facendo socialismo”. Se aggiungiamo forme politiche ugualmente
partecipative, marcate dall’impronta della collettività, sarà un eccellente
cammino.
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