04 ottobre 2012

Le riforme di Raul Castro: i cambiamenti si vedono, ma procedono lentamente

Forse la domanda di fondo tra gli osservatori di Cuba è la questione se le cose, o per meglio dire la poltica, sull'isola stanno cambiando in meglio, o se rimangono ferme allo stesso punto degli ultimi 50 anni. Volendo essere obiettivi  bisognerebbe dire che entrambi i fenomeni esistono. Un osservatore realistico deve riconoscere che non ci si può aspettare che tutto cambi improvvisamente in una volta sola. Il paese è complicato, è una nazione socialista ancora legata ad una visione anacronistica della società, ha una gigantesca burocrazia statale che si muove lentamente.


Cuba affronta alcune delle stesse sfide da molti anni. Come si fa a incoraggiare i lavoratori ad innovarsi e aumentare la produttività quando non hanno incentivi materiali per farlo? 
Come può il paese transitare da un'economia controllata dallo stato senza svincolarsi dal ferreo controllo dei mezzi necessari per espandere il settore privato? 
Come si fa a gestire in modo efficace l'uso di due valute nel paese senza considerare la disparità di reddito per le persone che hanno accesso ad una sola di queste due valute?

E ci sono altre sfide di fronte al paese, che lo mantengano su un terreno piuttosto fragile. 
Attrarre investimenti esteri rimane una sfida difficile quando gli stranieri non possono essere sicuri, visto un passato fatto di espropri, congelamento di beni e statalizzazioni, che i loro investimenti saranno completamente al sicuro. E, naturalmente, c'è l'embargo degli Stati Uniti.

Nonostante tutto, la crescita economica di Cuba nella prima metà del 2012 è stata pari a un rispettabile 2,1%, migliore della crescita vista negli Stati Uniti. 
In realtà. Cuba è attivamente presente con attivi scambi commerciali con partner come il Venezuela, Cina, Spagna, Brasile e Canada, e anche con gli Stati Uniti in alcuni settori selezionati che rispondono alle regolamentazioni imposte dal più ampio embargo.

Sicuramente molti problemi esistono ancora. Gli attivisti dell’opposizione sono regolarmente puniti e censurati. Imprenditori del settore privato tenteggiano di fronte a una serie di difficoltà burocratiche e di forniture. Ma c'è un’apertura nella transizione in corso nell’apportare modifiche sociali ed economiche che la comunità internazionale vuole vedere, ma vengono attivate troppo lentamente, ritardando così l’impegno preso di muoversi in avanti.

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