19 settembre 2012

Vivere a Cuba: tempo di elezioni


A Cuba si stanno nominando i candidati per le elezioni generali che termineranno con le nomine dei deputati e del Presidente della Repubblica. In questa prima tappa si svolgono assemblee in tutti i quartieri e si eleggono i candidati di base tra i residenti.

Più della metà degli attuali incarichi municipali saranno rimossi, ma nessuno si aspetta sorprese, la maggioranza dei cubani sono convinti che Raul Castro sarà rieletto come Presidente e la quasi totalità dei deputati saranno membri del PCC.

Molta più attenzione viene rivolta alle elezioni che si terranno in Venezuela perché qualunque cambio politico avverrà potrebbe influenzare drammaticamente la vita dei cubani. La principale entrata economica nazionale proviene  infatti dall’interscambio dei servizi medici cubani con il petrolio venezuelano.


Anche il risultato delle elezioni negli USA è visto con timore, nel caso di una vittoria repubblicana la preoccupazione è che verranno limitati o eliminati i permessi di viaggio dei cubano-americani e ristrette le rimesse di denaro verso Cuba.

I servizi medici cubani in Venezuela rappresentano la maggior entrata di moneta forte del governo cubano, pari a circa 5.000 milioni di dollari all’anno. Più del turismo, le rimesse famigliari, il tabacco, lo zucchero e il nichel messi insieme.

La maggior parte del lavoro dei medici, maestri e allenatori sportivi viene pagato dal Venezuela con petrolio, ma non solo, la vendita di servizi da parte di Cuba è così elevata che Caracas paga una parte dei servizi in denaro per equilibrare la relazione bilaterale.

Nonostante il candidato rivale di Chavez, Henrique Capriles abbia assicurato che non sospenderà gli accordi esistenti con Cuba, sull’isola nessuno crede che i 35.000 medici cubani continueranno a lavorare in Venezuela se vincerà l’opposizione,

Anche le elezioni negli USA sono fonte di grande preoccupazione. La maggioranza crede che se vinceranno i repubblicani si materializzeranno grosse difficoltà nelle relazioni famigliari con i cubani residenti negli Stati Uniti. 
Il denaro inviato a Cuba dai cubano-americani ammonta a 1.200 milioni di dollari, un quarto di quanto producono i medici, ma questi soldi vanno direttamente nelle tasche dei cittadini.

Inoltre si teme che la restrizione dei viaggi sull’isola, come fece George W. Bush, penalizzerebbe ancor di più lo sviluppo dell’economia interna. Secondo l’Ufficio di Statistica, i cubani residenti negli USA che viaggiano a Cuba sono circa 400.000 all’anno, è il 3° gruppo turistico che soggiorna negli hotel, dopo i canadesi e i cubani residenti.

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