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Cuba si stanno nominando i candidati per le elezioni generali che termineranno con
le nomine dei deputati e del Presidente della Repubblica. In questa prima
tappa si svolgono assemblee in tutti i quartieri e si eleggono i candidati di
base tra i residenti.
Più
della metà degli attuali incarichi municipali saranno rimossi, ma nessuno si
aspetta sorprese, la maggioranza dei cubani sono convinti che Raul Castro sarà
rieletto come Presidente e la quasi totalità dei deputati saranno membri del
PCC.
Molta
più attenzione viene rivolta alle elezioni che si terranno in Venezuela perché
qualunque cambio politico avverrà potrebbe influenzare drammaticamente la vita dei
cubani. La principale entrata economica nazionale proviene infatti dall’interscambio
dei servizi medici cubani con il petrolio venezuelano.
Anche
il risultato delle elezioni negli USA è visto con timore, nel caso di una
vittoria repubblicana la preoccupazione è che verranno limitati o eliminati i
permessi di viaggio dei cubano-americani e ristrette le rimesse di denaro verso
Cuba.
I
servizi medici cubani in Venezuela rappresentano la maggior entrata di moneta
forte del governo cubano, pari a circa 5.000 milioni di dollari all’anno. Più
del turismo, le rimesse famigliari, il tabacco, lo zucchero e il nichel messi
insieme.
La
maggior parte del lavoro dei medici, maestri e allenatori sportivi viene pagato
dal Venezuela con petrolio, ma non solo, la vendita di servizi da parte di Cuba
è così elevata che Caracas paga una parte dei servizi in denaro per equilibrare
la relazione bilaterale.
Nonostante
il candidato rivale di Chavez, Henrique Capriles abbia assicurato che non
sospenderà gli accordi esistenti con Cuba, sull’isola nessuno crede che i 35.000
medici cubani continueranno a lavorare in Venezuela se vincerà l’opposizione,
Anche
le elezioni negli USA sono fonte di grande preoccupazione. La maggioranza crede che se vinceranno i repubblicani si materializzeranno grosse difficoltà nelle
relazioni famigliari con i cubani residenti negli Stati Uniti.
Il
denaro inviato a Cuba dai cubano-americani ammonta a 1.200 milioni di dollari, un
quarto di quanto producono i medici, ma questi soldi vanno direttamente nelle
tasche dei cittadini.
Inoltre
si teme che la restrizione dei viaggi sull’isola, come fece George W. Bush,
penalizzerebbe ancor di più lo sviluppo dell’economia interna. Secondo l’Ufficio di Statistica, i cubani residenti negli USA che viaggiano a Cuba sono circa 400.000 all’anno, è il 3°
gruppo turistico che soggiorna negli hotel, dopo i canadesi e i cubani
residenti.
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