L’amministrazione
Obama ha applicato nuove restrizioni nella concessione di licenze a quelle
agenzie di viaggio statunitensi che organizzano viaggi a Cuba per cittadini
americani.
Il
permesso di viaggiare a Cuba con la formula “pueblo a pueblo”, cioè la visita
di cittadini americani per motivi culturali o educativi, fu concesso da Bill
Clinton nel 1992, per poi essere sospeso da George W. Bush e successivamente
riammesso da Obama nel 2011.
Nel
2011 si stima che circa 10.000 americani hanno visitato l’isola, grazie alle
140 licenze concesse dal Ministero del Tesoro USA ad agenzie di viaggio
americane che organizzano le visite con lo scopo di promuovere “interazioni
significative” tra i visitatori americani e i cittadini cubani.
Il
permesso per la concessione non è chiaramente delineato, così alcuni oppositori
alla riforma, tra i quali l’agguerrito senatore della Florida Marco Rubio,
contestano che questi viaggi di culturale non hanno nulla, sono semplicemente un
modo per aggirare l’embargo, in realtà si tratta di veri e propri viaggi
turistici e non culturali o educativi.
I
difensori della misura di apertura verso Cuba affermano invece che oltre ad
essere una evidente dimostrazione di apertura e di un tentativo di riallacciare
legami amichevoli di interscambio con l’isola, questi viaggi permettono di
aiutare quelle attività in proprio come ristoranti e taxi privati stimolando l’economia
privata sull’isola.
Fatto
sta che le licenze al momento stanno subendo un rallentamento significativo.
Molte sono state sospese o stanno subendo dei forti ritardi nell’essere
rinnovate. Sono poche quelle agenzie che hanno la licenza valida sino alla
prossima primavera, ma temono che alla scadenza non vedranno rinnovato il loro
permesso per operare.
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