29 settembre 2012

Cuba e Italia: rilasciati i 4 reporter, oggi il processo

L’AVANA. Saranno processati alle 9 ora cubana (le 15 in Italia) il collega Domenico Pecile, inviato del Messaggero Veneto a Cuba, la giornalista di Mediaset e inviata di Videonews Ilaria Cavo, l’operatore Fabio Tricarico e il fotoreporter del Corriere della Sera, Stefano Cavicchi, fermati nella notte di ieri dalla polizia dell’Ufficio immigrazione cubano e rilasciati attorno alle 9 di stamani (ora italiana).
Raggiunto al telefono, Cavicchi ci ha riferito di essere stato trasferito in un albergo, in attesa del processo. Gli altri tre italiani, compreso il collega Pecile, sono stati sistemati invece in una “casa particular”, una sorta di appartamento a conduzione privata. A tutti e quattro, sono stati sequestrati i passaporti e, a quanto appreso, anche i telefoni cellulari.
All’origine del fermo, stando a quanto confermato anche da Cavicchi, ci sarebbero stati problemi di carattere amministrativo: entrati a Cuba con visto turistico, sarebbe stato contestato loro di trovarsi lì per ragioni di lavoro, essendo giornalisti e operatori dell’informazione.
«Tra qualche ora - ci ha detto Cavicchi - capiremo come si svilupperà la vicenda». Pecile e gli altri giornalisti si trovavano a Camaguey, nell’abitazione nella quale si è rifugiato Reiver Laborde Rico, il 24enne cubano accusato con la sorella Lisandra del duplice omicidio dei coniugi Burgato.
«Tutto è cominciato ieri sera - ha raccontato Cavicchi - io ero tornato da Reiver, per scattare delle foto. Appena uscito dalla villetta, sono stato avvicinato da sei persone in borghese che mi si sono scagliate addosso. Soltanto una volta in macchina, mi hanno detto che erano della polizia dell’Ufficio immigrazione». Trasferiti nell’ufficio del ministero degli Interni di Camaguey, sono stati interrogati per circa 12 ore. «Hanno fatto irruzione nell’appartamento - continua Cavicchi - e hanno ripulito le schede di tutto il girato, cancellando filmati e fotografie dalla memoria di macchine e telecamere».

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