24 agosto 2012

Cambio a Cuba: domanda pubblica di un'altra Cuba


Ho sempre sostenuto che il cambio a Cuba deve essere stimolato e promosso agendo all’interno della costituzione e dialogando con il governo. 
Per questo motivo pubblico “Por otra Cuba” (Di un'altra Cuba).








DOMANDA PUBBLICA DI UN'ALTRA CUBA

Come cubani, figli legittimi di questa terra e parte essenziale della nostra nazione,sentiamo il profondo peso per la prolungata crisi che viviamo e la dimostrata incapacità dell’attuale governo nel realizzare profondi cambiamenti. 
Questo ci obbliga, dalla società civile, a ricercare e chiedere le nostre personali soluzioni.

I guadagni miserabili, la scarsità di alimenti, l’emigrazione di massa per la mancanza di opportunità, la discriminazione di chi pensa differentemente, l’assenza di uno spazio di dibattito pubblico, gli arresti arbitrari, la mancanza di garanzie per i cittadini, la corruzione e l’immobilità dell’elite governante sono alcuni sintomi della difficile realtà che affrontiamo.

Vogliamo dibattere pubblicamente in merito alla doppia moneta, le restrizioni migratorie, i diritti dei lavoratori ad un salario dignitoso, il diritto di qualunque cubano, ovunque viva, a stimolare iniziative economiche nel proprio paese, la crisi demografica, il libero accesso ad internet e alle nuove tecnologie. 
Vogliamo dibattere sull’esercizio della democrazia.

Sulla base che la Costituzione della Repubblica di Cuba stabilisce:

Nel suo articolo3: nella Repubblica di Cuba la sovranità risiede nel popolo dal quale deriva tutto il potere dello Stato.

Nel suo articolo 63: tutti i cittadini hanno il diritto di presentare denunce e petizioni alle autorità e a ricevere l’attenzione o le risposte pertinenti in un termine adeguato, conforme alla legge.

DOMANDIAMO AL GOVERNO CUBANO

Che metta in pratica immediatamente le imprescindibili garanzie legali e politiche concepite dalla Dichiarazione dei Diritti Umani e che ratifichi il Patto dei Diritti Politici e Civili e il Patto dei Diritti Economici Sociali e Culturali delle Nazioni Unite, firmati dal Governo cubano il 28 Febbraio  2008 a New York. 
Questo garantirebbe il pieno rispetto ai cittadini indipendentemente dalle loro idee o azioni politico-sociali e sarebbero restaurati i diritti a tutti quelli che per le loro idee, fossero in disaccordo con il governo. 
Consideriamo questi diritti essenziali nella formazione di una Cuba moderna, libera e pluralista, che ci accolga tutti in modo uguale e inserisca la nostra sovranità in un mondo dinamico e ogni volta più globale.

Ci sentiamo compromessi con una trasformazione democratica, dove tutti possano apportare la loro visione e contribuire alla sua materializzazione. 
Invitiamo tutti i cubani dentro e fuori l’isola che si identificano con questa richiesta a unirsi a questo reclamo giusto e necessario. 
La nostra speranza di essere ascoltati dal governo è quasi esausta, comunque decidiamo di fare arrivare alle autorità questa richiesta, come un ricorso  urgente per conquistare una comprensione efficace. 
Siamo decisi a non accettare il silenzio istituzionale considerando come risposta a questa domanda la ratifica dei patti menzionati.

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