12 marzo 2011

Cambio a Cuba: liberato Biscet! un'altro concreto passo verso il cambiamento!

Il Governo cubano ha liberato ieri Oscar Elias Biscet, il più emblematico dei dissidenti cubani in carcere dal 2003, arrestato durante l'onda repressiva denominata "primavera nera".
Biscet famoso in tutto il mondo, è stato il simbolo della dissidenza pacifica di Cuba, ha scontato 11 anni di carcere di una condanna a 25 anni.

"Non dico che contiuerò ad essere un'oppositore, perchè non ho mai smesso di mantenere un'attitudine contestataria contro gli abusi di questo Governo", ha dichiarato Biscet dalla sua casa nella periferia dell'Havana.

Biscet con la sua ferma posizione contro il Governo e la sua chiamata all'opposizione pacifica, creò la Fondazione per i Diritti Umani Lawton, sempre molto attivo nelle sue campagne basate su una forte fede cristiana e fermo anti-abortista.

Il passo positivo di Raul è un'altro importante segno verso un cambio che il Governo cubano sta affrontando, per portare il paese verso una normalizzazione sociale oltre che economica. Oltre a Biscet, Raul ha liberato gli ultimi 52 prigionieri politici ancora in carcere.

Oltre agli ultimi 12 prigionieri di coscienza del gruppo dei 75 del 2003, incluso Biscet, anche altri 50 prigionieri politici accusati di atti violenti come il sequestro di navi e aeroplani, hanno visto la libertà.

Le vicissitudini del dott. Biscet iniziarono nel 1998 quando per un anno fu arrestato 27 volte, per brevi periodo di tempo, accusato di disordine pubblico per aver organizzato marce pacifiche all'Havana.
Dal 1999 al 2002 scontò 3 anni consecutivi di carcere per gli stessi reati.
Nel 2003 fù nuovamente arrestato insieme ad altri 74 dissidenti durante la "Primavera nera" e condannato a 25 anni di carcere.

Oggi che tutti i prigionieri politici sono stati liberati inizia una nuova era per la libertà di espressione a Cuba.
E' innegabile la reale volontà del Governo di Raul di voltare pagina.
Dopo le concessioni di attività commerciali e professionali private che stanno aprendo nuove prospettive economiche sull'isola, queste nuove misure confermano un nuovo cammino del Governo, teso a rimodernare il tessuto economico e sociale dell'isola.

Un grande e coraggioso passo di Raul, che conferma quello che da diversi mesi sostengo con insistenza: per cambiare la critica situazione cubana non è necessario abbattere il regime castrista, anzi il dialogo e la transizione pacifica con i giusti modi e tempi possono davvero portare Cuba ad una nuova epoca di benessere e giustizia popolare.

Auspico che quei dissidenti, soprattutto all'estero, che gridando a scuarciagola continuano ad incitare ad una rivolta popolare contro il Governo, possano riflettere sui loro obiettivi reali.
Ora che la dissidenza viene tollerata, che l'economia viene in parte privatizzata, è il momento di lavorare per cambiare concretamente sia la mente che le azioni dell'opposizione, cercando di costruire insieme alle autorità una nuova realtà socio-economica sull'isola, mirata ad una rinascita socialista da contrapporre con fermezza al decadente modello capitalista-liberista occidentale, per una nuova alba sociale che possa essere un modello anche per quei paesi globalizzati e schiavizzati dalle lobby e multinazionali americane ed europee.

1 commento:

nino ha detto...

bob, perchè la dissidenza sia tollerata è necessario cambiare le leggi.
Con le leggi attuali, le carceri si possono tranquillamente svuotare di dissidenti, cosa che effettivamente sta accadendo, ma in qualsiasi momento il non conforme può finire in carcere per un tempo breve o lungo.
In tutta onestà, non credo che il governo di raùl tollererà i dissidenti, come dici, perchè il partito unico inevitabilmente usa la repressione per colpire coloro che gli si oppongono.
Raùl castro, come è evidente, sta scarcerando i dissidenti condannati a lunghi periodi di detenzione, ma non si fa problemi ad incarcerare per periodi brevi, alcuni giorni, o brevissimi, alcune ore, coloro che reputa opposizione.