16 febbraio 2011

La politica di Cuba: è possibile una rivoluzione stile egiziano a Cuba?

Immaginate la Piazza della Rivoluzione piena di giovani infuriati che lanciano pietre contro Il Ministero dell'Interno e altri che alzano cartelli pretendendo l'uscita dei Castro dal potere.
Muraglie umane impediscono il passaggio ai carrarmati mentre i militari guardano dai balconi con le braccia incrociate perchè i loro comandanti non hanno dato l'ordine di attaccare la massa.

Sarà possibile a Cuba un tale scenario?
E' la domanda che molti esiliati e cubani si stanno ponendo da quando la rivoluzione egiziana ha avuto successo.

Come capita sempre le risposte sono sia razionali che emotive e coincidono in una unica incertezza: con il popolo non si sa mai.

La situazione egiziana non è comparabile con quella cubana, sia culturalmente che socialmente, anche se si possono trovare dettagli comuni, non si possono trasportare i fattori che determinano una rivoluzione di un paese in un'altro.
Tra l'altro questo è dimostrato sin da quando Che Guevara cercò di esportare la rivoluzione cubana prima nel Congo e poi in Bolivia.

C'è anche da osservare che i tempi in un futuro prossimo saranno duri sull'isola, mezzo milione di impiegati statali per la strada, aumento dei prezzi e scarsità alimentari, potrebbero fare da conbustibile per una rivolta popolare.

Al momento sull'isola nonostante Facebook e Twitter siano permessi, le connessioni a internet sono poche e costose, inoltre nella stessa città le comunicazioni da un quartiere all'altro sono rare. E' altrettanto vero però che nel 1984 durante la rivolta conosciuta come "el maleconazo" non esisteva internet nè reti sociali, ma la partecipazione popolare si trasmise ugualmente.

Cuba ha una sua dinamica propria, come lo ha dimostrato dopo il crollo del blocco sovietico, che scoraggia un sollevamento popolare.

Di sicuro il Governo oggi non teme questa possibilità, come dimostra la copertura mediatica che viene data alla rivoluzione egiziana, sottolineando come il regime di Mubarak era al servizio dell'imperialismo americano. La vittoria del popolo egiziano è paragonabile più alla vittoria della rivoluzione contro Batista, che non all'attuale situazione politica dell'isola.

Inoltre il Governo sta attuando delle misure sia economiche, con l'apertura a piccole e medie attività commerciali e professionali, che sociali, con l'imminente scarcerazione degli ultimi prigionieri politici ancora detenuti, mirando così ad una nuova prospettiva di cambio concreto per la popolazione cubana.

fonte Libertad Sindical

Giustifica

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