28 gennaio 2011

Riflessioni su Cuba: Wikileaks e Cuba, le considerazioni di Michael Parmly

di Stephane Bussard da Penultimos Dias

Michael Parmly è stato capo della Sezione di Interessi Americani all'Havana ed è stato citato nei documenti diplomatici pubblicati da Julian Assange. Commenta del rischio di come la pubblicazione di questi migliaia di files su Wikileaks potrebbe influire sul lavoro dei diplomatici nell'isola caraibica.

Michael Parmly non poteva restare insensibile davanti alla pubblicazione di migliaia di documenti del Dipartimento di Stato Americano sul sito Wikileaks. Ha diretto la Sezione di Interessi Americani all'Havana da Settembre 2005 fino a Luglio 2008 e ha firmato numerosi files inviati da Cuba a Washington pubblicati poi sulla rivista "El Pais". In un caffè di Nyon, dopo qualche giorno da queste rivelazioni, Michael Parmly ci riceve. Si è appena ritirato dopo aver lavorato per la Missione Americana a Ginevra.

"I documenti provano che abbiamo principi, un'etica", rivela il diplomatico, nipote di una cubana che lasciò l'isola nel 1920 sposata con un generale americano. "Però Julian Assange ha violato la legge nel pubblicare telegrammi confidenziali. Tutte le imprese hanno le loro regole e il diritto di mantenere segreti. Altrimenti sarebbe anarchia o spionaggio."

Un file del 16 Marzo 2006, firmato da Parmly, racconta come Fidel Castro si ammalò gravemente a bordo di un aeroplano in volo verso Holguin a est di Cuba, poco prima di cconsegnare il potere al fratello Raul. Vittima di una diverticolite e di una perforazione all'intestino crasso è costretto ad atterrare con urgenza. Il suo medico di famiglia lo sottomette ad un intervento, ma non riesce. Il colon è infetto e Fidel viene operato di nuovo, durante questa operazione gli trovano una fistola che gli farà perdere 18 kili.

L'ex capo della Sezione di Interessi Americani, situata di fronte al lungomare avanero, aveva come pratica corrente coinvolgere una cinquantina di americani residenti a Cuba nella ricompilazione di informazioni destinate al Dipartimento di Stato. Ora teme che alcuni di loro possano essere identificati: "Contrariamente a quello che è stato pubblicato, io ho redatto non più dell'1 o 2 % dei files. Per me era importante che i collaboratori scrivessero. Era una forma di apprendimento. Io non ho redatto personalmente il file relativo alla salute di Fidel. Non ho fatto altro che convalidarlo. E' opera di una persona che aveva contatti negli ospedali e con i medici. Spero che non venga identificata."

Michael Parmly ritiene che Wikileaks minaccia la qualità del lavoro che i diplomatici svolgono sull'isola. "Per noi l'opinione di 11,2 milioni di persone di cubani è importante. E per me è importante anche il minimo dettaglio. "I diplomatici della Sezione di Interessi Americani hanno mantenuto molteplici contatti con la popolazione, dissidenti e non.
" Nella sua residenza, Parmly, chiamato invano "paria" dalle autorità cubane con lo scopo di allontanarlo dalla gente, ricevette più di 800 persone, dissidenti e rappresentanti del Governo, anche sporadicamente.

Per i cubani iscritti nella Sezione di Interessi Americani, esisteva una sala equipaggiata con 40 computer circa. Per non soddisfare le condizioni per l'utilizzazione di questa "biblioteca" elettronica fù sospeso l'accesso ad una decina di utilizzatori.
Questo fatto provocò l'ira di alcuni dissidenti, come Vladimiro Roca e Elizardo Sanchez. I due furono a parlare con Parmly. Queste conversazioni sono state pubblicate da Wikileaks.
"Sono due personalità note a livello internazionale. Le consequenze sono limitate. Se al contrario fosse stato un padre di famiglia, poco conosciuto, ad apparire su di una nota, avrebbe potuto soffrirne le consequenze per tutta la vita.
Sarei egualmente molto triste se tutte le conversazioni che ho avuto con la blogger Yoani Sanchez fossero pubblicate", spiega Parmly.
Un diplomatico fù invitato dal Comitato di Difesa della Rivoluzione (CDR), "mi domandò se poteva andare, io non ebbi alcuna obiezione. Dobbiamo restare all'ascolto del popolo cubano" continua Parmly, che contava sull'appoggio di Condoleezza Rice e che suscitò l'interesse di George W. Bush durante un incontro alla sala ovale.

"La pubblicazione dei documenti su Wikileaks mette a rischio la possibilità che i cubani ci parlino. Le capitali potrebbero essere meno informate. I diplomatici minacciati potrebbero auto censurarsi. Se avessi previsto Wikileaks, avrei ridotto la produzione di documenti alla metà. Si sarebbe previsto un abbassamento del livello di classificazione, ora il segreto va a rinforzarsi di nuovo."

Quando i cubani lessero per la prima volta i files americani, ne pubblicarono alcuni sul sito Cubadebate. L'Havana considera che questi provano la politica "imperialista" di Washington. Però il potere cubano censura i files su Fidel, e sulla richiesta di Raul Castro alla Casa Bianca per creare un canale speciale di comunicazione.
In questo momento Michael Parmly si domanda: "Julian Assange pubblicherà i documenti diplomatici dell'Iran o della Corea del Nord o ha una agenda occulta?"

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