Il regista Giuliano Montaldo (nella foto durante le riprese a Cuba) ha presentato oggi al festival di Venezia il suo ultimo documentario su Cuba: "L'oro di Cuba". Elogio d.o.c. alla rivoluzione cubana in occasione del suo cinquantenario.
Il documentario prodotto dalla Rai vuole illustrare la vita culturale e sociale del paese dopo la rivoluzione, con testimonianze che elogiano i cambiamenti positivi prodotti negli ultimi 50 anni.
Tra i questi i soliti decantati e obsoleti baluardi rivoluzionari: l'università per tutti, l'assistenza sanitaria, l'avanguardia nella medicina, lo sport...bla, bla, bla...
L'uscita del documentario è stata contestata dalla dissidenza di Miami, a loro Montaldo risponde così: "Io sono venuto quì a questo festival con la mia proposta e mi dicono che sono Fidelista. In altri festival hanno detto che sono di destra, che sono omosessuale... Ditemi voi chi sono. Se qualcuno vuole fare un documentario per sentire quello che dice l'altra parte, può andare a Miami.
Ovviamente siamo entrati nelle case per chiedere opinioni chiedendo permesso. Siamo stati invitati ad unirci a loro. Volevamo solo raccontare i muri che sono caduti e che Fidel è ancora lì. E come la gente sente la situazione attuale".
A parte la discutibile visione del regista, anche tecnicamente le critiche non mancano:
da NonSoloCinema
...il documentario mostra evidenti problemi di forma a partire dalla eterogeneità nella conduzione delle interviste, molte realizzate con una voice off a introdurre la domanda che spezza il ritmo del discorso, oltre ad essere una scelta esteticamente discutibile. Così le didascalie e le titolazioni poco curate danno al documentario più la forma di un video di servizio che non di un prodotto artistico.
Cuba non ha bisogno dei luoghi comuni di attempati e benestanti "compagni" in pantofole. Elogiare un sistema totalitario ignorando le sofferenze che quel sistema quotidianamente infligge al suo popolo è ipocrita, è solo propaganda!
Il documentario prodotto dalla Rai vuole illustrare la vita culturale e sociale del paese dopo la rivoluzione, con testimonianze che elogiano i cambiamenti positivi prodotti negli ultimi 50 anni.
Tra i questi i soliti decantati e obsoleti baluardi rivoluzionari: l'università per tutti, l'assistenza sanitaria, l'avanguardia nella medicina, lo sport...bla, bla, bla...
L'uscita del documentario è stata contestata dalla dissidenza di Miami, a loro Montaldo risponde così: "Io sono venuto quì a questo festival con la mia proposta e mi dicono che sono Fidelista. In altri festival hanno detto che sono di destra, che sono omosessuale... Ditemi voi chi sono. Se qualcuno vuole fare un documentario per sentire quello che dice l'altra parte, può andare a Miami.
Ovviamente siamo entrati nelle case per chiedere opinioni chiedendo permesso. Siamo stati invitati ad unirci a loro. Volevamo solo raccontare i muri che sono caduti e che Fidel è ancora lì. E come la gente sente la situazione attuale".
A parte la discutibile visione del regista, anche tecnicamente le critiche non mancano:
da NonSoloCinema
...il documentario mostra evidenti problemi di forma a partire dalla eterogeneità nella conduzione delle interviste, molte realizzate con una voice off a introdurre la domanda che spezza il ritmo del discorso, oltre ad essere una scelta esteticamente discutibile. Così le didascalie e le titolazioni poco curate danno al documentario più la forma di un video di servizio che non di un prodotto artistico.
Nel complesso la passione e l’impegno che contraddistinguono i lavori di Montaldo attenuano l’immaturità stilistica del documentario, principale difetto di gran parte dei prodotti italiani di genere.
Infine bisognerebbe chiedere al nobile cineasta italiano con quali persone ha parlato, in che case è entrato e, soprattutto, se girando per la strada non vedeva o ignorava la vera realtà in cui la rivoluzione è naufragata.Cuba non ha bisogno dei luoghi comuni di attempati e benestanti "compagni" in pantofole. Elogiare un sistema totalitario ignorando le sofferenze che quel sistema quotidianamente infligge al suo popolo è ipocrita, è solo propaganda!
2 commenti:
volevo scrivere qualcosa su il tema ma non ho trovato niente del video. Ho letto un critica che dice che non é un granché quello che ha fatto tecnicamente parlando, ma io non me ne intendo e qua (http://www.nonsolocinema.com/L-Oro-di-Cuba-di-Giuliano-Montaldo_17973.html)
e folle leggere que qualcuno va d'accordo con una dittatura che censura e sofoca il paese, dopo il 19 tutti a sciopero per la libertá di espressione in Italia, pazzesco.
grazie lo aggiungo al post
Posta un commento