18 dicembre 2008

Vivere a Cuba, Yoani: galletta

di Yoani Sanchez da Generaciòn Y traduzione di Gordiano Lupi

È un curioso fine anno in cui le sorprese si accumulano, gli alberi di Natale ritornano e i sessuologi cominciano a usare il linguaggio dei maschilisti. Mariela Castro mi ha chiamato galletta (http://www.cenesex.sld.cu/webs/diversidad/opinion.htm) e, nel suo linguaggio da specialista di costume e sessualità, la parola assume connotazioni omofobe. Forse perché sono una che ignora la terminologia della sua specialità, non riesco a comprendere che cosa ha voluto dire affibbiandomi un ruolo mascolino in un sostantivo femminile, visto che nel campo della grammatica posso davvero vantarmi di sapere qualcosa. Crederà forse che svolgo un lavoro da uomo perché esigo diritti e reclamo il rispetto delle scelte politiche? Non vedo piume nella mia coda, però se per essere una delicatissima gallina devo accettare che un gruppo di settantenni - tutti uomini - decidano ogni aspetto della mia vita, allora propendo per il travestitismo e faccio chicchirichì come il gallo più maschio del pollaio.

Reinaldo ride mentre indossa il suo grembiule a fiori e mi conferma che è vero, sono proprio una galletta con gli speroni affilati. Concordo con la prestigiosa specialista sul fatto che sono “insignificante”, un’anonima pollastra che è riuscita con il suo pio pio a dare fastidio ai più raffinati galli da combattimento. Loro sono così poco allenati al dibattito che alla minima discrepanza saltano e liberano piume, colpendo da tutte le parti. Si infastidiscono, finiscono per tirar fuori la lingua e ci permettono di vedere le brutte viscere dell’intolleranza, che oggigiorno cercano in ogni modo di nascondere.

Nota del traduttore: Per chi non conosce bene lo spagnolo è necessario un breve riassunto di ciò che ha scritto Mariela Castro sul sito http://www.cenesex.sld.cu/webs/diversidad/opinion.htm.

La sorella del presidente cubano afferma che si è trovata molto bene durante il congresso Erotica e che tutte le domande sono state di suo gradimento. A un certo punto, però, una ragazza giovane le ha rivolto una domanda che non aveva niente a che vedere con il tema del dibattito. Mariela sostiene di non aver riconosciuto quella ragazza, pare che le avrebbero detto il suo nome soltanto dopo, aggiungendo che è nota come attivista di un blog finanziato dall’estero. Mariela dice che la ragazza non l’ha messa in crisi, perché lei accetta sempre il dibattito, ma in questo caso si trattava di una persona ignorante in materia. La sessuologa si contraddice subito dopo, perché fa capire di conoscere Yoani quando fa riferimento a un vecchio scritto dove la blogger rispondeva alle accuse di Fidel Castro passando la palla al marito, visto che si trattava di cose da uomini. Mi chiedo dove sta la verità. Mariela conosce Yoani e per questo non ha risposto alla provocazione, oppure ha zittito una ragazzina incompetente? I sistemi castristi sono sempre gli stessi, anche se Mariela delude non poco perché recentemente ha fatto e detto cose piuttosto buone. La sessuologa accusa Yoani di essere pagata da qualcuno e di lavorare per sabotare gli sforzi rivoluzionari. Non può mancare la ridicola considerazione di Yoani come strumento nelle mani degli statunitensi. Mariela definisce la blogger come una galletta, una ragazzina insignificante che assicura il suo stipendio scrivendo menzogne sulla Rivoluzione Cubana. Lascio ai lettori stabilire dove sta la verità.

1 commento:

GaviotaZalas ha detto...

FINALMENTE se desenmascara a la Mariela, que dice "no entender de politica", me pregunto si se puede ser mas hipocrita??
saluti