"Quindici giorni fa - dice il presidente brasiliano Lula - all'assemblea generale dell'Onu 185 nazioni su 192 hanno votato una risoluzione che chiede la fine dell'embargo americano a Cuba. Solo tre paesi hanno votato contro: gli Stati Uniti, Israele e le isole Palau; altri due, le isole Marshall e la Micronesia, si sono astenuti. Non è la prima volta che questo accade ma questa volta sono certo che il nuovo presidente americano ascolterà questo appello e farà un gesto importante. Obama ha la forza e l'autorità politica per cambiare le relazioni fra Cuba e gli Stati Uniti".
Tra i timori per le conseguenze della crisi finanziaria, il prossimo G20 di Washington, l'incontro di oggi in Vaticano con il Papa, il presidente Lula da Silva non dimentica - in questa intervista concessa ad alcuni giornali italiani nella sede dell'ambasciata brasiliana a Roma - di lanciare un messaggio a Barack Obama con il quale ha avuto martedì un colloquio telefonico: "Togliere un bloqueo che non ha più senso - dice Lula - è anche il primo passo per favorire l'avvio di una transizione sull'isola".
Tra i timori per le conseguenze della crisi finanziaria, il prossimo G20 di Washington, l'incontro di oggi in Vaticano con il Papa, il presidente Lula da Silva non dimentica - in questa intervista concessa ad alcuni giornali italiani nella sede dell'ambasciata brasiliana a Roma - di lanciare un messaggio a Barack Obama con il quale ha avuto martedì un colloquio telefonico: "Togliere un bloqueo che non ha più senso - dice Lula - è anche il primo passo per favorire l'avvio di una transizione sull'isola".
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