20 settembre 2008

Vivere a Cuba, Yoani: Lindoro incapace

di Yoani Sanchez da Generaciòn Y traduzione di Gordiano Lupi
14 Settembre 2008

Un personaggio con il collo grosso e il portafoglio in mano appare ogni mercoledì nel programma umoristico “Lascia che ti racconti”. Lo steso spazio in cui il professor Mente Pollo - già descritto in questo Blog - libera le sue banalità da saggio dilettante. Lindoro Incapace è il direttore di un’impresa inefficace e possiede un’auto, con matricola statale, che non usa mai a vantaggio dei lavoratori. Vestito impeccabilmente, si avvicina ai suoi subordinati e li avverte con ironia: “A me fa piacere compiacere”. I suoi chili di troppo e il suo elegante vestito azzurro scuro contrastano con l’aspetto trascurato e l’improduttività dell’intera fabbrica “Bartolete Pérez”.


Questa specie di capo ostenta una frase che è riuscita a inserirsi nel vocabolario popolare. Precisamente, l’epiteto con cui si rivolge all’inefficiente, apatico e mal pagato gruppo di riparatori di elettrodomestici che dirige. Si presenta sfoggiando un sorriso Colgate, domanda: “Come sta questo agguerrito collettivo?” e contemporaneamente annuncia qualche lavoro improrogabile o una nuova assurdità burocratica. Lindoro Incapaz non è la caricatura di un dirigente, ma la somma di molti di loro, il ritratto con toni umoristici di quelli che possiedono un po’ di potere.

In questi giorni mi è venuto a mente spesso il grassoccio direttore di impresa e il suo linguaggio trionfalista. Nel mezzo di un’influenza, causata dalla pioggia che è entrata da tutte le finestre della mia casa, ascoltavo nella mia piccola radio a dinamo molti Lindoro Incapaci. Parlavano proprio di un “agguerrito collettivo”, mentre io vedo soltanto volti disperati. Invitavano alla calma e alla resistenza, dai loro colli grassi, dalle loro auto asciutte. Alcuni - quelli con maggior potere - senza neppure apparire nei luoghi del disastro e usando una linea telefonica, cercavano di fare promesse così vuote e vane da ricordare quelle del personaggio satirico.

I nostri Lindori Incapaci non vogliono riconoscere che la situazione di emergenza creata da Gustav e Ike non è soltanto colpa dei forti venti e delle piogge, ma anche del fallimento produttivo e abitativo che si trascina da molto tempo in questa Isola. Questa mattina, dopo due ore di coda, sono riuscita a comprare quattro libbre di patate americane e un pezzo di papaya, senza vedere in fila nessun campione di dirigente. Per la carne di maiale, bisogna prendere il turno la mattina presto. Nei negozi che vendono in pesos convertibili i frigoriferi vuoti puzzano per i polli e le carni che sono andati a male. Il tema alimentare tocca profondamente e anche se la mia casa ha resistito ai venti e se nella mia zona non ci sono grandi distruzioni, la gente si informa soltanto se ci sono generi alimentari. Il rialzo del prezzo del combustibile ha già provocato che i tassisti privati hanno duplicato i loro prezzi, per un tragitto che prima costava dieci pesos adesso dobbiamo pagarne venti. Nonostante tutto la televisione non vede questo lato della crisi, ma soltanto un popolo energico e “agguerrito”, che fa voti di fiducia e di speranza davanti alle telecamere.

Che faranno i Lindori Incapaci quando le parole d’ordine, gridate oggi davanti ai giornalisti, si trasformeranno in frasi di disappunto e di protesta? Si nasconderanno allora - con una provvista di generi alimentari - dentro ai loro portafogli?

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